VEM: una technology integration guidata dai valori

Per 37 anni, VEM Sistemi ha continuato a crescere e svilupparsi, adattandosi e seguendo da vicino gli sviluppi tecnologici dimostrando come anche un’azienda di medie dimensioni possa competere con i giganti del settore quando si segue un solido sviluppo interno e un’organizzazione guidata da valori. Stefano Bossi, Amministratore Delegato e Direttore Generale di VEM Sistemi, condivide con Direction la storia recente e le prospettive future del Gruppo.

Fondata nel 1986, VEM Sistemi vanta una storia importante ed è un caso esemplare nel panorama aziendale italiano per la sua longevità e indipendenza da controlli societari collegati a realtà della finanza come fondi di investimento e simili. È curioso ricordare come il nome non richiami acronimi di business ma, semplicemente, i nomi dei suoi fondatori, Vittorio E Maurizio, con Vittorio che fa ancora parte della compagine. L’ingresso di Stefano Bossi, attuale Amministratore Delegato e Direttore Generale, risale a 12 anni fa quando venne spostato il 95% del capitale sociale e, da allora, VEM ha continuato a crescere ed evolvere seguendo gli importanti sviluppi tecnologici come, per esempio, l’arrivo del cloud.

BizzIT: Cosa è successo in questi ultimi 10 anni?

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un processo di consolidamento molto significativo che ha determinate un aumento del livello di “competition”. Gli operatori del settore che, storicamente si chiamava system integration ma che sarebbe più corretto definire technology integration, si sono ridotti in numero almeno del 70% e, oggi, noi ci confrontiamo con molte realtà che hanno dimensioni da giganti.

La nostra “ricetta magica” è stata di reinvestire tutti gli utili e questo ci ha consentito di continuare a crescere per linee interne. Nel 2013 abbiamo anche creato una società di cyber security chiamata Certego, che oggi è una realtà con oltre 40 dipendenti partecipata al 10% dalla società globale Crif.

Negli ultimi 10 anni il nostro fatturato è salito dai 21 milioni del 2012 agli oltre 72 milioni del 2022: un risultato che credo dimostri che esiste la possibilità di crescere con azioni mirate e dedizione.

BizzIT: Si può dire che la vostra evoluzione aziendale ha seguito costantemente quella del mercato?

Si è così. Siamo partiti con i sistemi a cui abbiamo, nel tempo, aggiunto la componente di sviluppo software quando si è compreso che più che l’hardware il motore del business erano le applicazioni; quindi la cyber security quando è stato evidente il suo ruolo fondamentale, per poi arrivare alla cloud integration e, più in generale, a tutte le tecnologie a supporto delle trasformazione digitale. 

Oggi VEM fa integrazione di tecnologia, software, sicurezza e cloud ma ha anche sviluppato soluzioni originali al suo interno.

BizzIT: Il vostro ruolo non è più semplicemente quello di fornitori di tecnologia ma di partner nel senso reale del termine?

Certamente la nostra attività non si esaurisce nella vendita e installazione di tecnologie. Ma essere partner, per me, significa anche condividere dei valori. Io credo davvero a questo aspetto e forse un altro dei nostri punti di forza oggi è quello di averli esternati. 

Mi sento di dire che quella che si è creata tra i nostri team, i nostri clienti, i nostri fornitori e i vendor che rappresentiamo è davvero una comunità basata su una condivisione di valori. Siamo orgogliosi della qualità del lavoro che esprimiamo e, per questo motivo, penso che il miglior modo per rafforzare il nostro brand sia di far parlare i nostri clienti tra di loro.

BizzIT: Oggi la tecnologia si lega anche ad altri aspetti quali la sostenibilità. Qual è il vostro rapporto con il tema Environmental, Social e Governance?

Ai vendor, clienti, distributori cerco sempre di trasmettere la nostra visione e anche quelli che sono i nostri valori, che per noi sono molto importanti. Abbiamo da tempo avviato iniziative, per esempio, di risparmio energetico, siamo conformi al modello organizzativo della Legge 231 e nel 2023 ci siamo dotati di un Codice Etico. 

Molti dei nostri clienti sono “ESG compliant” e hanno compreso che, oltre a doversi preoccupare degli indici legati al rischio finanziario e della cybersecurity, devono occuparsi di gestire anche un rating ESG. 

Vorrei osservare, però, come, a volte, il tema sia affrontato solo parzialmente. L’obiettivo di avere un’intera filiera interamente sostenibile è molto sfidante e, forse, ancora velleitario. Facciamo un esempio. Le batterie agli Ioni di Litio degli smartphone prevedono l’utilizzo di ossido di cobalto e il 50% del cobalto del mondo è estratto in Congo anche grazie al lavoro di moltissimi bambini di età compresa tra 8 e 16 anni che scavano a mani nude. 

Tutto ciò che si può fare per aumentare il risparmio energetico sugli smartphone è ottimo, ma poi è necessario anche andare a monte di tante scelte perché potremmo scoprire che è difficile poter sostenere oggi di avere una filiera completamente sostenibile.

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