Il mercato del cloud in Italia vale 6,8 miliardi di euro

Nel nostro Paese il settore segna una forte crescita con una spesa che ha registrato un +24% rispetto al 2023. Le PMI adottano sempre più soluzioni Public Cloud e Hybrid Cloud, ma si può fare molto di più, anche grazie all’intelligenza artificiale

Il mercato del cloud in Italia vale 6,8 miliardi di euro. Un segnale estremamente positivo, accompagnato da un tasso di crescita del 24%. È con questo dato che si apre il convegno di presentazione dei risultati della Ricerca dell’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano.

Una fotografia di quanto vale il mercato cloud nel nostro Paese per comprendere a che punto è la cloud transformation nelle imprese e quali sono i fattori di contesto nazionali e internazionali che hanno riguardato il cloud nel 2024.

Il mercato del cloud in Italia vale oltre 6 miliardi di euro

Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio Cloud Transformation, ha sottolineato come nel 2024, il mercato del cloud in Italia vale oltre 6 miliardi di euro (6,8 miliardi di euro per l’esattezza) confermando segnali estremamente positivi e un tasso di crescita del 24%.

Questo dato rappresenta la migliore performance rilevata dall’Osservatorio negli ultimi sei anni, nonostante in questo periodo ci sia anche il 2020 che, a causa della pandemia, era stato caratterizzato da una forte spinta verso la digitalizzazione e l’adozione del cloud (allora la crescita si attestava al +20%).

Public cloud e Hybrid cloud

Come negli anni precedenti anche nel 2024 è la componente Public cloud e Hybrid cloud a registrare i tassi di crescita più elevati, con una spesa per questo segmento nell’ordine di circa 4,8 miliardi di euro e una crescita del 30% sull’anno precedente.

Per Public cloud si intende un modello di erogazione delle tecnologie che rende disponibile l’accesso su richiesta a un insieme condiviso di risorse (infrastrutturali e/o applicative) rapidamente allocabili o rilasciabili in autonomia e con un minimo sforzo di gestione.

L’Hybrid cloud è invece un ambiente IT che utilizza, integra e orchestra risorse in Public Cloud, Private Cloud e on-premises con l’obiettivo di trarre il meglio delle varie modalità di erogazione delle tecnologie a seconda delle esigenze aziendali.

Il Virtual Private Cloud rappresenta invece il secondo comparto a valore con una spesa prevista per il 2024 di oltre 1,1 miliardi di euro e una crescita anno su anno del 10%.

I servizi di cloud computing

Il mix del segmento Public cloud e Hybrid cloud è composto da tre tipi di servizi che sono, per ordine di importanza a valore: Infrastructure as a Service (IaaS) con il 44%; Software as a Service (SaaS) con il 38% e, con il 18% il Platform as a Service (PaaS). L’Infrastructure as a Service, che nel 2024 varrà oltre 2,1 miliardi di euro, grazie a una crescita monster del 42% anno su anno ha sorpassato il SaaS spinto dalla crescita della spesa per Virtual Machine.

Il Software as a Service è il secondo servizio a valore con circa 1,9 miliardi di euro spesi nel 2024 e una crescita del 21% sul 2023 grazie al suo forte utilizzo in soluzioni di intelligenza artificiale verticali e integrate in questi software.

Infine il PaaS registra una crescita del +23% per un totale di 845 milioni di euro, spinto dall’utilizzo di componenti di AI e analytics da integrare negli applicativi.

Cloud nelle PMI: si può fare meglio

L’Osservatorio analizza anche l’adozione del cloud da parte delle piccole e medie imprese. Nel 2024 PMI che hanno adottato il cloud hanno la stessa quota dell’anno precedente con un peso del 67% sul campione coinvolto, e quindi una crescita di solo un punto percentuale sul 2023.

L’adozione del cloud da parte delle PMI continua però ad aumentare: nel 2024 cresce del 21% la spesa in Public e Hybrid cloud di queste realtà produttive, con un valore di investimenti pari a 581 milioni di euro. La spesa della PMI aumenta, ma non allo stesso ritmo delle grandi organizzazioni.

Evoluzione del cloud non senza strategia e pianificazione

In conclusione, i relatori hanno sottolineato che nel contesto della rivoluzione Al, il cloud rappresenta un elemento cruciale per la sperimentazione e l’implementazione. Ma l’ecosistema cloud, sia europeo che nazionale, è realmente pronto per abbracciare questa trasformazione intelligente?

Il mercato italiano mostra segnali positivi con un costante sviluppo delle infrastrutture digitali, un impegno prolungato delle organizzazioni nei progetti di migrazione strategica e una crescente volontà di sfruttare le opportunità offerte dall’Al.

II cloud deve diventare la piattaforma su cui costruire i percorsi di innovazione digitale. Tuttavia, è essenziale promuovere una maggiore consapevolezza, sia a livello europeo quanto nazionale sulle sfide che emergeranno nel navigare la rivoluzione intelligente, cavalcandone l’onda senza esserne travolti.

Cloud, quali sono i prossimi passi?

Nel suo intervento Stefano Mainetti, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation, ha cercato di fare il punto su quali saranno i prossimi passi del settore e le sfide oltre la semplice adozione del cloud: «Occorre un’adozione più matura del cloud. Non solo quantità ma anche più “qualità”, il tutto attraverso il rafforzamento di strategie cloud first e cloud only e la diffusione del paradigma del cloud native».

Siamo di fronte a un percorso di trasformazione ben avviato, ma non certamente concluso, occorre introdurre e supportare un nuovo modo di lavorare e sviluppare il settore attraverso una collaborazione virtuosa con la filiera cloud, aspettandosi e sfruttando nel migliore dei modi l’impatto dirompente dell’AI.

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