Unire le scienze biologiche e ingegneristiche per lo studio delle funzioni cellulari, aprendo le porte alla medicina del futuro.
È questo uno dei cardini della Meccanobiologia e al tempo stesso uno degli obiettivi del nuovo Centro Interdipartimentale di Ricerca Internazionale in Mechanobiology, ideato e diretto dai Professori Stefania Mitola, docente di Biochimica e presidente del corso di laurea in Biotecnologie mediche, e Alberto Salvadori, docente di Scienza delle Costruzioni dell’Università degli studi di Brescia e supportato da due aziende internazionali operanti in ambito farmaceutico e biomedicale, Antares Vision e Copan.
Antares Vision è un’azienda specializzata nei sistemi d’ispezione visiva, nelle soluzioni di tracciatura e nella gestione intelligente dei dati, mentre Copan, opera a livello globale nel campo della preanalitica, dalla raccolta di campioni biologici all’automazione del flusso di lavoro all’interno dei laboratori di microbiologia.
Il Centro di Ricerca, primo in Italia dedicato specificamente a questa disciplina, avrà sede presso i Dipartimenti di Ingegneria Meccanica e Industriale e di Medicina Molecolare e Traslazionale dell’Università degli Studi di Brescia con l’obiettivo sia di promuovere studi e ricerche con un approccio meccano-biologico che di trasformare le scoperte in innovazioni biomediche.
Cos è la Meccanobiologia
La Meccanobiologia è un ramo emergente della scienza, che unisce biologia e ingegneria per lo studio delle funzioni cellulari.
Si è compreso infatti che non solo le forze e le caratteristiche del microambiente tissutale, ma anche la risposta meccanica della cellula stessa giocano un ruolo importante nella regolazione dei processi fisiologici e patologici.
Caratterizzare l’adattamento reciproco tra cellule e microambiente, con i rimodellamenti morfo-strutturali e le risposte metaboliche, significa entrare nella medicina del futuro, nella certezza che la comprensione e il controllo dei processi meccano-biologici attraverso analisi sperimentali e computazionali possano avere importanti ricadute diagnostiche e terapeutiche.
Punto di forza del nuovo Centro sarà l’interdisciplinarità, grazie alla sinergia tra il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale e quello di Medicina Molecolare e Traslazionale dell’ateneo bresciano, che già vantano una vasta attività di ricerca di base, industriale e di trasferimento tecnologico.
“Abbiamo fortemente voluto istituire questo centro di ricerca interdisciplinare – affermano gli ideatori del centro Stefania Mitola e Alberto Salvadori– al fine di dare una veste formale e identitaria all’interazione fra due ambiti tradizionalmente distanti nel mondo accademico quali la modellazione meccanica e la biologia, che tuttavia sono uniti in ruoli chiave nello sviluppo di processi quali la metastasi tumorale.
Nei laboratori biologici siamo in grado di descrivere ciò che avviene nell’organismo e quali sono le cause delle diverse patologie, spesso però riducendo le nostre osservazioni a una fotografia, ad un istante temporale.
Oggi le nuove tecnologie consentono di analizzare più fenomeni biologici contemporaneamente, con la raccolta di un’enorme mole di dati, qualitativi e quantitativi.
Il Centro si propone di analizzare i sistemi nella loro complessità, descrivendo la successione degli eventi e raccontando la “storia” di un fenomeno biologico. Questo scopo può essere raggiunto grazie a una visione multidisciplinare, in grado di cogliere l’importanza sia delle interazioni molecolari che degli aspetti fisici e dinamici del sistema”.