Vasco Electronics fa parlare tutti con i suoi traduttori

Basati su un sistema di intelligenze artificiali specializzate in linguistica i dispositivi della società polacca permettono di conversare in 76 lingue

Vasco Electronics ha trovato la sua via per affrontare il problema della traduzione, affidandosi a un mix tra tecnologie e linguistica. Da Star Trek a Lanterna Verde, passando per la Guida Galattica per Autostoppisti, il problema di capirsi è stato affrontato in modo fantasioso: da un pesce nell’orecchio a sistemi di traduzione universale, precursori nella fantasia dell’Intelligenza Artificiale applicata alle lingue.

L’approccio di Vasco è legato a un oggetto fisico, niente babel fish, sorretto da un sistema di intelligenza artificiale dedicato alla linguistica che permette all’utilizzatore di superare le barriere e vincere l’incomprensione che spesso segna gli incontri con stranieri.

Attualmente ha in catalogo due traduttori: Vasco Translator V4 e Vasco Translator M3. Sono il frutto di 15 anni di esperienza in questo settore, la società è stata fondata nel 2008 in Polonia e adesso è presente in 20 Paesi con circa 200 persone. Entrambi i modelli sono basati su un sistema operativo proprietario capace di garantire sicurezza e privacy, anche nelle comunicazioni con i sistemi di Vasco per le traduzioni. Una delle caratteristiche più importanti di questi traduttori è la possibilità di essere usati ovunque perché dispongono di una sim interna, e grazie agli accordi con centinaia di operatori telefonici, è in grado di connettersi in circa 200 Paesi.

Commercialmente gli ultimi anni sono stati molto interessanti per Vasco. L’apertura di nuovi punti vendita in Italia, Francia, Spagna, Dubai, Budapest, Germania e Portogallo ha permesso all’azienda di incrementare le vendite del 50 per cento. Andando ad analizzare la situazione italiana c’è stata l’apertura di un nuovo punto vendita in Rinascente a Milano, in collaborazione con Smartech, che si affianca a quelli di Roma e Torino.

Dietro a questo successo, secondo il management, c’è il Vasco Translator V4. Un dispositivo dal design accattivante, caratterizzato da una buona ergonomia e dal funzionamento intuitivo. Utilizza sistemi di intelligenza artificiale per la traduzione, scegliendo quello più adatto per la lingua utilizzata. Grazie a essi è in grado conversare in 76 lingue, da quelle europee a quelle asiatiche e medio orientali, con un livello di precisione del 96 per cento. Il Traslator V4, inoltre, è dotato di una fotocamera e questo gli permette di tradurre foto e testi. Nel primo caso le lingue possono essere 108, nel secondo 90. Lo schermo touch da 5 pollici consente di leggere facilmente i risultati. Questo modello è anche resistente a polvere e schizzi d’acqua. È pensato per essere un fedele compagno di viaggio, in ogni situazione, sia quelle ludiche sia quelle lavorative.

In occasione della presentazione del nuovo logo, accompagnato dal restailing del sito, c’è stato un incontro a Milano con alcuni utenti particolari, come lo chef vincitore di Masterchef 2015 Stefano Callegaro, la blogger di viaggi Sara Caulfield, il Regional Director-Southern Europe di Vasco Fernando Santonja e la responsabile per il turismo polacco in Italia Dominika Cichocka. Un incontro sul tema viaggiare e comunicare, soprattutto a tavola. Un momento di confronto dove è emerso come l’uso di questi dispositivi possa semplificare notevolmente il dialogo durante i viaggi, soprattutto appena si esce dal perimetro turistico e si interagisce con la popolazione locale che in alcune aree del mondo conosce solo la propria lingua.

Da segnalare la collaborazione da parte di Vasco Electronics nella creazione in Polonia di un team di pronto intervento internazionale dotato di questi dispositivi così da poter curare i pazienti interagendo nella loro lingua.

La torre di Babele viene pian piano ricostruita, questa volta senza voler ascendere sino agli dei.

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