Un pericolo incombe sui data center: la carenza di conoscenze

La prospettiva di un vicino futuro è la scarsità di conoscenze e di risorse umane nei data center. Un aiuto lo darà il machine learning e la AI, evidenzia uno studio Vertiv

La rapida evoluzione delle tecnologie, delle architetture IT, l’entrata in gioco del multicloud, la sicurezza sempre in forse, i problemi di gestione sono tutti aspetti che portano a una domanda: la conoscenza di chi fa parte del reparto IT è aggiornata alle problematiche che ne derivano? O il tempo che devono dedicare a tenere in funzione il sistema impedisce un tempestivo e costante aggiornamento?
In proposito, un team specializzato di esperti Vertiv ha recentemente identificato i potenziali trend relativi ai data center per il 2019.
Gli elementi emersi hanno riguardato le tecnologie di alimentazione e di raffreddamento, la rete edge e gli approcci innovativi al monitoraggio e alla gestione.
Fra i dati riscontrati vi è però un’eccezione di rilievo: il divario di conoscenze a livello di data center. L’aspetto rilevante osserva Patrick Quirk – Vicepresidente e General Manager del reparto IT Systems di Vertiv , è che tale divario è reale e concreto, oltre a divenire rapidamente più profondo.

Carenza di esperti

Un problema è dato dalla scarsità di esperti istituzionali. Riguarda sia i Paesi sviluppati che quelli in via di sviluppo ma a seconda delle aree geografiche, evidenzia il manager Vertiv, assume caratteristiche peculiari differenti. Ad esempio, per quanto riguarda Stati Uniti, Canada ed Europa, la generazione di baby boomer che ha costituito per decenni il nucleo della forza lavoro dei data center sta ormai andando in pensione.
In sostanza, si evidenzia la necessità di rivedere la scelta del personale per i data center, specialmente dal momento che le aspettative aumentano a fronte di risorse umane sempre meno numerose.
Come conseguenza di una tale carenza sempre più spesso le aziende impiegheranno sistemi intelligenti basati su machine learning e intelligenza artificiale per semplificare i processi operativi, salvaguardare le conoscenze istituzionali e consentire un’assistenza e una manutenzione più predittive ed efficienti.
In altre parole, l’utilizzo dei sistemi intelligenti basati su machine learning e AI ovvierà al problema della mancanza di esperienza pregressa di una risorsa da poco inserita o a possibili carenze legate all’apprendimento di un individuo.
“Vertiv sta sviluppando entrambe le strade. Da una parte, vi è un’attività costante finalizzata ad aumentare l’intelligenza delle soluzioni elaborate, sfruttando risorse cloud per acquisire enormi quantità di dati e utilizzando il machine learning e l’intelligenza artificiale per fare in modo che le apparecchiature dell’infrastruttura di Vertiv assorbano conoscenze istituzionali. Dall’altra vi è un impegno costante nel sviluppare programmi di formazione interni più solidi e strutturati per integrare le competenze base che i nuovi collaboratori introducono in azienda. Il supporto ai clienti Vertiv per gestire il problema si traduce in soluzioni di infrastruttura più intelligenti e in esperti che siano preparati a soddisfare i requisiti dei data center moderni attraverso programmi di formazione interni più efficaci”, ha dichiarato Patrick Quirk.

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