La sicurezza a cappello di tutti gli annunci di Oracle OpenWorld 2019 che lancia un’annata d’investimenti per accrescere l’innovazione grazie a vecchie e nuove alleanze, rispondendo ai bisogni dei clienti
Alessandro Ippolito, Tech Country Leader di Oracle in Italia, appena rientrato dall’Oracle OpenWorld 2019, sottolinea la “quantità di annunci senza pari”, che hanno caratterizzato l’annuale kermesse di Oracle, con due temi principali: la sicurezza e il Multicloud, cominciando dall’Autonomous Database, progettato per evitare gli errori che creano falle e problemi in tutti i sistemi.
Una piattaforma che vede crescere rapidamente l’adozione da parte dei clienti, come sottolinea il manager italiano, specificando che nell’ultimo trimestre sono state accese 500 installazioni Autonomous, destinate a raddoppiare nel prossimo trimestre, anche grazie ai molti use case che vengono sviluppati.
Tra gli investimenti che hanno raccolto grande apprezzamento, Ippolito segnala l’annuncio dell’estensione di Oracle Linux in chiave autonomous, che rafforza la sicurezza su tutto lo stack.
Apertura al multicloud
Anche sul fronte cloud all’Oracle OpenWorld viene confermata una “vocazione” a risolvere le reali esigenze dei clienti, rafforzata dalla strategia di alleanze: alcune già note come quella con Microsoft, destinata a crescere, e altre nuove. Prima fra tutte: la collaborazione con VMware, che testimonia la volontà di spingere il multicloud. Per certi versi una scelta obbligata, viste le tendenze del mercato, ma supportata da un piano d’investimenti importante.
«L’accordo con Microsoft è in fase di messa in esercizio in ogni data center- spiega –Ippolito-, per cui, rapidamente questi saranno tutti co-locati con tempi di latenza minimi, e sarà quindi possibile per i clienti lavorare su ciascun data center in modalità aperta, potendo ottimizzare le prestazioni, unendo le capacità del cloud Oracle o Microsoft».
Il cliente per l’infrastruttura è, di fatto, trasparente, cioè sarà un solo cloud provider responsabile del “pannello di controllo”. Si consolida, così un’unica ” accountability”.
Un modello che sta già funzionando e che si estenderà, visto che Larry Ellison ha annunciato all’Oracle OpenWorld la prossima apertura di 20 nuovi data center per coprire le molte esigenze territoriali.
L’accordo con VMware è un ulteriore esempio di apertura al multicloud, poiché afferma Ippolito: «È una risposta alle esigenze dei clienti che non possono sopportare dei “lacci” e devono poter lavorare per realizzare i loro progetti di trasformazione digitale».
Continua il manager: «Tutti i clienti e i partner presenti all’Oracle OpenWorld sono stati positivamente molto colpiti da quest’annuncio».
Oracle cresce anche in termini di applicazioni core che si sono spostate in cloud, oggi 32mila, a detta di Ellison, il quale, inoltre, dichiara che il 74% dei clienti ERP ha scelto un’installazione solo cloud.
Ippolito al riguardo sottolinea la fattibilità di una scelta solo cloud per applicazioni core come queste e la maturità del supporto di Oracle in quest’ambito, precisando: «Il mercato sta premiando le soluzioni e i progetti ERP realizzati con i partner Oracle o con la Oracle Consulting».
Alle capacità dei suddetti progetti, si aggiungono, sostiene ancora il manager italiano, le potenzialità, provate e apprezzate all’Oracle OpenWorld 2019, di Oracle Fusion. In particolare la capacità di sviluppare sulla piattaforma PaaS di Oracle le estensioni di alcune specificità delle applicazioni, avvicinandole alle esigenze dei clienti. In pratica la possibilità di sfruttare il cloud nativo di Oracle su cui costruire la sicurezza e soprattutto sviluppi ad hoc.
Cloud gratis per gli sviluppatori e l’innovazione
Un annuncio importante in tale ambito, è la disponibilità di un accesso al cloud Oracle “gratuito”. Si tratta di spazio destinato agli sviluppatori che comprende Oracle Autonomous Database e Oracle Cloud Infrastructure. Sono servizi Always Free, con un set di funzionalità gratuite dedicate a sviluppatori, studenti, docenti e aziende per creare, apprendere ed esplorare. Tra i vari servizi inclusi, ci sono Oracle Application Express (APEX), Oracle SQL Developer Web e Oracle REST Data Services.
Di fatto si apre alla possibilità di sperimentare il cloud Oracle. Anche questa appare una risposta alle tendenze del mercato e un’opportunità per tutti.
Si esalta l’innovazione che all’Oracle OpenWorld 2019 ha visto distinguersi i casi di studio italiani portati a Oracle OpenWorld 2019, a partire da quello della Ferrari, per continuare con Illy Caffé, Banca Intesa e via dicendo. In particolare grande attenzione ha riscontrato Proxima City, un’installazione ospitata nell’area demo center, realizzata con i mattoncini Lego per rappresentare le diverse soluzioni per il mondo smart city. Il successo ottenuto ha portato Oracle a replicare l’installazione presso tutte le country.
Oltre il cloud All’Oracle OpenWorld 2019 con Exadata
All’Oracle OpenWorld 2019, ovviamente, sono state presentate anche le novità “on premise”: in particolare il nuovo Exadata X8M, che, sottolinea Ippolito:« Oltre a essere la macchina on memory più performante per far girare i database, rappresenta un ulteriore importante investimento e una risposta alle esigenze dei tantissimi clienti che operano on premise, i quali non sono “forzati” a spostarsi in cloud».
Exadata, inoltre, non è un “piano B”, ma una soluzione che permette una scelta attraverso la soluzione “cloud at Customer, che porta il cloud a casa. Questo con le ultime innovazioni autonomous incluse nella generation 2.
Più in dettaglio, spiegano i manager di Oracle, la disponibilità di Generation 2 Exadata Cloud at Customer e l’ultima versione della piattaforma Oracle Exadata X8M permettono alle aziende di godere di tutti i vantaggi di Oracle Exadata Cloud in modo sicuro e scalabile nel proprio data center.
Exadata X8M integra nuove tecnologie, come l’accesso diretto alla memoria remota su Converged Ethernet (RoCE) che viene utilizzata come infrastruttura di rete a bassa latenza e a elevata larghezza di banda. C’è poi l’acceleratore, Persistent Memory Accelerator, che utilizza moduli Intel Optane DC Persistent Memory.
Queste tecnologie si combinano con la continua innovazione del software di sistema Exadata, consentento a un sistema Exadata X8M di innalzare le prestazioni in termini di I/O 2,5 volte superiore e di una un I/O superiore di 2,5 volte e una latenza di I/Odi 10 volte inferiore rispetto alla versione precedente.