Le nuove tecnologie di artificial intelligence migliorano i processi, accelerano l’automazione e accrescono la user experience
Qualsiasi settore economico può sfruttare il potenza dei dati e dell’intelligenza artificiale per innovare i processi aziendali, creare modelli di business futuristici, sviluppare nuovi scenari tecnologici.
Tutto ciò grazie alle nuove miniere dove si trova materiale prezioso di tutti i tipi, racchiuso nei dati. Più avanti alcuni esempi riguardanti, tra gli altri, l’invecchiamento di successo e lo sport.
Per estrarne il valore occorrono gli algoritmi, che permettono di raffinare le informazioni attraverso gli advanced analytics, così da alimentare sistemi di intelligenza artificiale, sia machine learning che deep learning.
Sin dai tempi di 2001 Odissea nello spazio si è compreso il peso dell’intelligenza artificiale, immaginata allora personificata nella calda voce di Hal e via via sempre più idealizzata nel cinema con forme antropomorfe.
Oggi l’intelligenza digitale ci affianca sempre più, anche in casa, con ‘evoluzione della domotica sotto forma della nuove soluzioni di smart home o di personal assistant, come i dispositivi e i software di Apple, Amazon e Google. Senza dimenticare la valanga di app che, attraverso lo smartphone, aiutano a gestire e utilizzare servizi d’ogni tipo.
L’intelligenza digitale si alimenta con i dati e si potenzia con gli algoritmi, ma non può scindersi completamente da quella umana. È l’intelligenza dell’uomo che deve interpretare i risultati delle analisi.
Su questi argomenti è disponibile una monografia che approfondisce l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e le problematiche relative.
Use case di tutti i tipi in tutti i settori
L’intelligenza artificiale deriva dalla degli strumenti di analytics, che sono nati in ambito finanziario e farmaceutico e sono proliferati laddove esistevano tanti dati, fino al boom dei big data. Non è quindi un caso che tra comparti più avanzati spiccano la medicina, il finance, comprese le assicurazioni, l’energia, le telecomunicazioni l’industria, lo sport. Alto il tasso di startup in crescita.
Di seguito elenchiamo alcuni esempi di smart solutions che abbiamo raccolto in diverse occasioni.
In particolare, nell’ambito della medicina si usano gli analytics da sempre per misurare l’efficacia delle cure, e grazie allo sviluppo dell’intelligenza artificiale si stanno raggiungendo traguardi impensabili. È chiaro che la ricerca della longevità è una spinta primordiale e il settore è ovviamente in fermento. In effetti, la startup più finanziata nello scorso aprile, non solo in ambito medico è iCarbonx, che punta a realizzare “avatar” virtuali per testare le terapie senza mettere a rischio i pazienti.
Uno studio con finalità analoghe sfrutta le potenzialità dei sistemi di imaging che, attraverso un videocamera, sono in grado di identificare un cancro alla pelle. Il sistema si è dimostrato molto più preciso di dermatologi esperti. Continuando con l’affinamento degli algoritmi si prevede che si possa arrivare a diagnosticare questo tipo di tumore senza bisogno di effettuare una biopsia.
L’intelligenza artificiale, lo sport e i manager
L’analisi delle prestazioni degli sportivi è stata utilizzata già ai tempi del Milan di Ancelotti, In particolare per ridurre il rischio infortuni. che sfruttava le analisi effettuate sugli atleti nel Milan Lab, fortemente voluto da Daniele Tognaccini, il preparatore atletico preparatore atletico che aveva una visione scientifica dello sport. Dopo varie vittorie il Milan chiuse il laboratorio e solo più recentemente si è osservata una ripresa delle analisi che oltre al calcio interessano diversi altri sport.
Paolo del Bene, direttore sportivo di Luiss Sport Academy, ilustra i molti passi avanti sul fronte delle analisi legate alle prestazioni e alle condizioni fisiche degli atleti. Laddove gli interessi economici sono alti è più facile trovare finanziamenti, ma alla Luiss si occupano di analizzare anche i risvolti sul rendimento nello studio e nono solo e i risultati si misurano dalle medaglie: non è un caso se o molti degli studenti della Luiss sono diventati campioni olimpionici, come Gregorio Paltrinieri, Chiara Mormile, Giorgia Pelacchi, Matteo Stefanini, Angelica Impronta, Giorgio Avola, Filippo Tortu.
Ma gli studi non si fermano al benessere a ai meriti sportivi. Ci sono, infatti, importanti parallelismi tra le strategie, le dinamiche di pensiero e quelle di esecuzione fi uno sportivo e le stesse dinamiche di un manager, che deve appunto prendere decisioni, studiare e applicare strategie.
Proprio di questo si occupano presso il nel Neuroplass Lab, cui si appoggiano diverse società di calcio, compresi Milan e Chievo Verona. Le neuro scienze sono in parallelo studiate per imanager
Diverso, invece l’insieme dei dati analizzati da Adriano Bacconi, allenatore e giornalista, nonché esperto in match analysis, che ipotizza diversi strumenti per supportare allenatori e società sportive.
La salute in casa con Natede e l’efficientamento industriale
Se l’aria delle città è inquinata, peggiore è la situazione in interno. Si tende a non ricambiare l’area, ma negli appartamenti, tra esalazioni provenienti dai mobili, dai sistemi di climatizzazione, dai fumi della cucina e così via, l’aria che respiriamo in casa, in ufficio e altri ambienti chiusi è 5 volte più inquinata di quella esterna, come spiega. Paolo Ganis, co-fondatore di Clairy, azienda italiana con finanziamenti statunitensi ed europei. In Clairy hanno quindi ideato Natede, un dispositivo attivo che analizza l’ambiente ed effettua le dovute “correzioni”, eliminando, a detta dei giovani ideatori, il 93% degli agenti organici volatili (tra cui diversi composti chimici formati da molecole dotate di gruppi funzionali diversi, aventi comportamenti fisici e chimici differenti) e il 99% dei batteri.
Un caso industry 4.0 è quello di Bitron, che ha investito, oltre che per mantenere le fabbriche in Italia e per aprirne all’estero, per migliorare la qualità del prodotto e ottimizzare i processi.Federico Perrero, Plant manager di Bitron Electronics, che ha ottenuto una notevole riduzione dei pezzi difettosi, puntando alla “Zero Defect Line”, grazie al monitoraggio dei dati.
L’intelligenza artificiale per invecchiamento di successo
Uno dei settori più avanzati sul fronte dell’intelligenza artificiale, come accennato, è quello medicale, dove l’obiettivo più importante è l’invecchiamento di successo, come ci spiega Enzo Grossi, direttore Scientifico della Fondazione Villa Santa Maria e ricercatore di Bracco.
Lo scienziato c’introduce nel tema attraverso gli sviluppi nella radiomica, una nuova branca di analisi medica. Finora il radiologo, per valutare una diagnosi, ha avuto a disposizione una lastra, oggi può osservare un’immagine digitale a elevata risoluzione, che gli consente di essere più accurato. «Ma un’immagine digitale non è altro che un insieme di dati – afferma Grossi -, quindi quello che “osserva” sono dati».
In effetti a “osservare” nel dettaglio i dati è appunto la radiomica, che si prefigge di estrarre informazioni matematiche dalle immagini. Tali informazioni, attraverso una progressiva raffinazione algoritmica, forniscono parametri che permettono di effettuare una diagnosi.
«Non solo una diagnosi, perché l’analisi dei dati consente di modellizzare il futuro di quella particolare diagnosi» afferma Grossi, continuando: «Si prospetta di poter fare a meno delle biopsie, una volta che addestreremo i sistemi radiomici a dare un’idea della composizione genetica della lesione rappresentata dall’immagine».
Il livello raggiunto è già alto, tanto che, nei test, la macchina si è sempre mostrata più precisa dei dermatologi.
La radiologia acquisisce così sistemi molto potenti, ma le nuove soluzioni di imaging, consentono anche di “vedere” diversi elementi potenzialmente critici, come un restringimento arterioso in una gamba invisibile per gli strumenti attuali.
Con l’età media che cresce, sarà sempre più importante prevenire, per puntare a quello che Grossi definisce “invecchiamento di successo”, perché tutti vogliono vivere a lungo, ma non trasformandosi in un vegetale e qui si aprono tanti altri fronti d’investigazione, per esempio sul microbiota o l’epigenetica.
Know how italiano
Quanto rapidamente si arriverà a questo futuro dipende soprattutto dagli investimenti necessari, ma ci sono diverse università che mettono a disposizione risorse, in particolare di calcolo, oltre a comunità open source.
Grossi, tra l’altro, è ricercatore associato nella onlus Semeion, fondata nel 1985, con personalità giuridica riconosciuta dal 1991 dal Miur (il ministero dell’Istruzione), che sviluppa sistemi d’intelligenza artificiale proprietari da oltre 25 anni.
«Abbiamo dimostrato che questi sistemi rispondono a domande che, prima, non si credeva di poter porre: come esempio a fare diagnosi a livello individuale ottenendo la statistica del singolo individuo».
Quello che sembra un ossimoro è il frutto di analisi con tassi di accuratezza molto elevati, che vengono ripetuti da diversi sistemi, ciascuno addestrato a un punto di vista differente. È la filosofia dei “molteplici giudici”, cioè un ribaltamento dell’approccio che tende ad analizzare un campione statistico. Avendo un solo individuo si moltiplicano le statistiche. Questi sistemi di assistenza decisionale sono stati forniti a diversi medici che li hanno “testati” sul campo.