Data Center fondamenta dell’Artificial Intelligence

Continuano gli investimenti nel campus di Data 4, che ha ospitato l’evento sull’AI 2030, presenti i vertici della società, l’ambasciatore francese in Italia, esponenti della regione Lombardia ed esperti del settore

Il data center fa pensare a un monolito, ma è al suo interno che si immagazzinano enormi quantità di dati e là si elaborano. Per quanto oggi si parli di edge computing e si aspetti il 5G come fosse la panacea di tutti i problemi dell’ICT, è nel data center che che si crea innovazione. Quest’ultima, però, non è fine a se stessa e deve essere guidata per portare vantaggi alla società, ai lavoratori e alle imprese. L’intelligenza artificiale è il tema del momento che nel campus di Cornaredo e Settimo Milanese, è stato affrontato soprattutto sul fronte etico. Come accennato, l’utilità è necessaria, ma non si deve perdere l’obiettivo: il miglioramento delle condizioni di vita per tutti.

A questo sta lavorando l’Unione Europea, che ha messo intorno a un tavolo alcuni dei massimi esperti di Intelligenza Artificiale, per studiare quelle che potranno diventare le regole per la realizzazione e la messa in esercizio dei sistemi per l’AI.data center, Data Center fondamenta dell’Artificial Intelligence

In particolare, in questo gruppo si trova Stefano Quintarelli, che ha subito illustrato il concetto cui si stanno orientando: “trustworthy”, cioè “degno di fiducia”.

Si sa che le innovazioni trovano sempre delle resistenze. Nel caso dell’AI, forse anche per come è stata “disegnata” dalla letteratura e dal cinema (basti pensare a Terminator e Matrix).

Le proteste si sono già manifestate violentemente, per esempio in un sobborgo di Phoenix, in Arizona, per oltre un anno la popolazione ha lanciato pietre e bucato gomme alle auto a guida autonoma appartenenti a un servizio sperimentale della società Waymo, tentando anche di spingerle fuori strada, secondo quanto riportato dal New York Times.

Le paure sono tante, ma quella percepita come più concreta è relativa alla cancellazione di tipologie d’impiego. Ogni rivoluzione industriale ha cancellato alcuni posti di lavoro, creandone altri. La rapidità del rinnovamento fa credere che il ricambio porterà un bilancio negativo, anche perché si pensa che saranno penalizzati gli individui con una bassa scolarizzazione.

È comunque una questione di obiettivi, sottolinea Piero Poccianti, presidente dell’Associazione AIxIA ed esperto di Artificial Intelligence, il quale precisa :«si tratta di continuare a lavorare tutti, ma meno.

Le forme d’intelligenza artificiale, ha mostrato Poccianti sono varie, come gli stessi strumenti usati per far imparare alle macchine, ma è l’educazione che si vuole trasmettere a fare la differenza.

Torna la questione della fiducia, questa volta nei confronti dei governi e delle lobby, che gli obiettivi dovranno stabilirli, perché, nella finanza, per esempio, gli algoritmi sono indirizzati a massimizzare i profitti, ma senza alcun riguardo etico o limini nelle speculazioni.

Il bilancio lavorativo presenta effettivamente un rischio, perché, come evidenzia Paola Generali, vice-Presidente dell’Associazione Nazionale Imprese ICT (Assintel), già oggi il settore ICT (Information e Communication Technology) lamenta una carenza di esperti. Tanto che in molti chiedono insistentemente nuove modalità di formazione. Per esempio, Davide Cervellin, Analytics, Insights and Big Data Leader di Boocking.com, intervenuto all’IDC Data Intelligence Conference 2019, ha affermato: «I data analyst avrebbero più bisogno di avvicinarsi al business che non imparare un linguaggio di programmazione in più».

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Piero Poccianti, presidente dell’Associazione AIxIA

Probabilmente sarebbe utile un segnale dal governo, ma, intanto, si è potuto registrare l’impegno di Data 4, società francese specialista dei data center, che ha organizzato l’evento Rivoluzione 2030 anche per inaugurare il quarto data center nel campus di Cornaredo e Settimo Milanese, alle porte di Milano.

Il nuovo data center è parte di un investimento di 250 milioni di euro, di cui 140 già utilizzati. Più in generale il Paese Transalpino, come ha ricordato l’ambasciatore di Francia Christiane Masset, rappresenta un esempio di scambio virtuoso per le due nazioni europee e, in particolare per la Lombardia. Molti i piani di sviluppo nell’area lombarda, come hanno ricordato l’amministratore Delegato del Gruppo Data4, Olivier Micheli e il vice presidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala.

Pure di business ha parlato Alessandro La Volpe, vice presidente di IBM, che nel campus milanese ha basato il data center.

A Davide Suppia, Country Manager di DATA4 Italia, l’onore e l’onere di inaugurare l’avvio delle operazioni nell’edificio 4 del campus, cui seguirà a brevissimo (già deciso l’acquisto) la realizzazione del quinto e, probabilmente prima di fine anno, anche quello del sesto.

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Olivier Micheli, Olivier Micheli, amministratore Delegato del Gruppo Data4

La struttura appena rilasciata è stata progettata dopo un impegnativo lavoro di ricerca indirizzato, spiega Suppia, a ridisegnare il Data Center per renderlo più smart e pronto ad accogliere sistemi di Artificial Intelligence e High Performance Computing.

Il manager continua: «La peculiarità del quarto Data Center è il rafforzamento dell’aspetto “Next Generation”, un design ancora più modulare ed eco-performante che consente alta scalabilità, una più facile gestione, nonché l’allineamento con i criteri di sostenibilità ambientale a livello europeo del Gruppo, garantendo livelli di massima sicurezza fisica e di efficienza energetica»

L’apertura del quarto Data Center rientra nel percorso di evoluzione di DATA4 Italia che oggi è in fase di sviluppo con una percentuale di crescita del 20% nel 2019 e una previsione di duplicazione del fatturato nel 2023, afferma il manager.

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Davide Suppia, Country Manager di DATA4 Italia

Questi è fiducioso, anche perché, dopo la partenza del programma di canale, «ci stiamo configurando come uno dei più dinamici punti di riferimento in Italia del mercato Outsourcing, rispondendo alle esigenze di tutte quelle realtà (dagli hyperscaler ai fornitori di servizi digitali, dalle imprese medio-grandi alle start-up innovative), che sono accomunate dall’esigenza di accelerare la loro trasformazione digitale facilitando ad esempio l’implementazione dell’hybrid IT e delle multi cloud platform, oltre a interconnettersi con i network nazionali e internazionali più performanti.

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Il cage, una delle posibili configurazioni private nel data center

Il campus, viene evidenziato dai tecnici di Data4, si trova in un’area che da 170 anni non è stata soggetta a inondazioni o terremoti ed è stata dotata di tutti i sistemi di sicurezza fisica e logica. Inoltre è in una posizione privilegiata, a solo 15 minuti da Milano e a 3 Km da Via Caldera e dal Milan Internet Exchange, disponendo di una serie di risorse di primo livello,a cominciare dall’infrastruttura ad alto voltaggio “power-resilient” e dall’iper-connettività.

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