Infrastrutture per la Digital Transformation

L’accelerazione nel processo di Digital Transformation richiede un consolidamento e un’evoluzione delle infrastrutture digitali del nostro Paese

Parlando di Digital Transformation è certamente importante concentrarsi su applicazioni, processi, workflow e modelli di business, ma tutto viene vanificato se le infrastrutture digitali a disposizione restano inadeguate.

Digital Transformation: la richiesta di banda larga

Con il Piano Italia a 1 Giga il Governo italiano mira a portare, entro il 2026, connettività ad almeno 1 Gbps in download e 200 Mbit/s in upload alle unità non coperte da almeno una rete in grado di fornire in maniera affidabile velocità di connessione in download pari o superiori a 300 Mbps. Tale livello di prestazioni è quello ritenuto necessaria per supportare le reti di nuova generazione in grado di soddisfare le richieste di connettività dei nuovi servizi digitali quali: video streaming a 4K/8K, realtà virtuale e aumentata, collaborazione immersiva, smart working e formazione a distanza, cloud computing, online gaming, domotica avanzata, telemedicina e altri ancora.

Altrettanto importante è la connettività mobile. I numeri forniti da Infratel, società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico, indicano che nel 2021 la copertura del territorio italiano con reti mobili con velocità di picco in download inferiore a 30Mbit/s era ancora molto elevata (24,44%) con il 2,44% del territorio non coperto. Gli obiettivi per il 2026 sono di portare questo dato a 13,25% con il 2,01% non coperto: certamente un miglioramento, ma che significa estromettere ancora per i prossimi 4 anni una bella fetta del nostro Paese. Resta poi da osservare che tutti i piani e le previsioni attuali sono suscettibili di revisione (ovvero ritardi) con l’arrivo delle elezioni e un futuro prossimo che, oggettivamente, appare poco interpretabile.

Le principali sfide del cloud computing

Assumendo che la banda sia disponibile, l’infrastruttura cloud svolge un ruolo essenziale sia per gli utenti finali che vogliono fruire dei servizi digitali, sia per le imprese che possono investire nello sviluppo di questi servizi. Anche e, forse, soprattutto, per le piccole e medie imprese del nostro Paese che possono approfittare della natura “democratica” del cloud, che ha livellato la differenza tra chi poteva permettersi di predisporre e gestire complesse infrastrutture tecnologiche e chi no.

Tra le sfide che il cloud si trova costantemente ad affrontare vi è quella della sicurezza, un tema che negli anni si mantiene centrale e che sta ridefinendo i propri contorni con l’affermazione di modelli ibridi e multicloud. Le questioni da affrontare sono sempre le stesse e riguardano sia temi tecnologici (legati ad aspetti quali il controllo dei dati, la compliance normativa, la gestione del ciclo di vita delle informazioni) sia l’interazione con il fornitore di servizi e le garanzie contrattuali. Un altro tema importante per sbloccare le potenzialità della Digital Transformation è quello della standardizzazione e dell’interoperabilità dei servizi cloud: anche in questo senso si stanno facendo passi in avanti ma il processo è ben lungi dall’essere concluso. A livello di Pubblica Amministrazione va poi affrontato anche il tema dell’autonomia tecnologica, considerando che le quote di mercato delle infrastrutture cloud delle aziende europee rappresentano meno del 10% totale. Di conseguenza, l’adozione massiva di tecnologia cloud per l’erogazione dei servizi della PA potrebbe trovarsi soggetta a modifiche unilaterali delle condizioni di servizio fornite da parte di organizzazioni sovranazionali, con possibili variazioni significative degli stessi (dall’aumento dei costi all’interruzione del servizio) in ragione di intenti potenzialmente non controllabili dal Paese (il gas russo insegna). Vale la pena, infine, sottolineare come molti modelli di Digital Transformation e di Servitization puntino sull’affermazione delle tecnologie IoT ovvero, in una concezione più ampia, dei modelli infrastrutturali di Edge computing. In questo caso la diffusione sta procedendo più lentamente di quanto si prevedeva solo due o tre anni fa e, tra le sfide attuali, vanno ricordate sia quelle di tipo economico legate ai costi delle materie prime e alla scarsità di chip sia, ancora una volta, la standardizzazione.

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