Il 69% dei consumatori afferma che l’intelligenza artificiale (AI) ottimizzerà la loro esperienza di acquisto, mentre il 75% degli assistenti alla vendita afferma che l’AI generativa migliorerà l’efficienza e il servizio clienti.
È quanto emerge dall’ultimo Global Shopper Study 2023 di Zebra Technologies sottolineano, inoltre, che l’85% dei decision maker del settore retail intervistati ritiene che l’AI ottimizzerà le attività di vendita al dettaglio. Questa notizia arriva dopo un anno caratterizzato da una forte attenzione mediatica sugli sviluppi, simili a quelli umani, in ambito AI generativa, mentre i retailer hanno affrontato pressioni inflazionistiche, interruzioni della catena di approvvigionamento nel Mar Rosso e nel Canale di Panama e un aumento dei furti al dettaglio.
“L’AI, in particolare quella generativa, è entrata rapidamente nell’immaginario collettivo e la sfida attuale è quella di passare dall’innovazione tecnologica a casi d’uso reali che dimostrino come i diversi e più recenti tipi di AI possano rendere il lavoro più produttivo e le attività operative più semplici, oltre a migliorare l’esperienza dei clienti”, ha dichiarato Mark Thomson, Retail Strategy Director EMEA di Zebra Technologies.
I retailer si interrogheranno e si porranno domande importanti per determinare in che modo l’AI possa avere un impatto positivo sulla crescita dei loro profitti e delle loro vendite. L’AI Generativa potrebbe essere la soluzione ideale per gli operatori in prima linea e per l’assistenza ai consumatori, mentre la computer vision in ambito AI potrebbe essere la chiave per migliorare la navigazione online da parte degli acquirenti.
Nei mesi scorsi, Zebra ha dimostrato che i suoi mobile computer alimentati da chip AI di Qualcomm possono eseguire funzioni di AI Generativa sul dispositivo, senza la necessità di utilizzare il cloud. “Questo successo si traduce in una maggiore sicurezza dei dati, oltre a ridurre la latenza e risparmiare sui costi del cloud”, ha dichiarato Thomson. “Si tratta di un business case interessante per i retailer, soprattutto se il controllo dei costi del cloud e la sicurezza sono tra i principali obiettivi dell’ufficio CTO”.
L’intelligenza artificiale generativa su dispositivo potrebbe dare vita a nuovi copilot per gli addetti alla vendita al dettaglio, proprio come ha fatto Office 365 Copilot per gli impiegati in ufficio e GitHub Copilot per gli sviluppatori.Queste tecnologie possono rappresentare un elemento di differenziazione e dare ai rivenditori un vantaggio sui clienti e sui concorrenti. Resta comunque da considerare quanto a lungo questa possibilità rimarrà aperta, quando l’adozione e i casi d’uso aumenteranno.
Lo Shopper Study ha inoltre rilevato che l’85% degli assistenti alle vendite ritiene che l’AI li aiuterà a essere più produttivi, mentre il 78% afferma che l’AI e il machine learning miglioreranno l’efficienza e il servizio clienti. Oltreal potenziale dell’AI generativa, altri tipi di AI in prima linea potrebbero iniziare ad avere un impatto importante, come i computer indossabili dotati di AI vocale.
Un motore di intelligenza artificiale vocale integrato con vero linguaggio naturale può consentire agli operatori di chiedere ciò che desiderano con parole proprie, senza dover interagire con il display del mobile computer o imparare una serie di comandi. Ad esempio, possono dire “chiama la panetteria”, “qual è la mia prossima attività?” o “mancano degli articoli?” e l’intelligenza artificiale vocale effettuerà la chiamata o visualizzerà le informazioni richieste direttamente sul display.
Tuttavia, nessuna singola applicazione di AI è in grado di fare tutto e, poiché tutto il settore retail tenderà sempre di più all’omnicanalità, offrendo soluzioni senza interruzioni, lo stesso accadrà per l’AI che ne è alla base. Il 73%dei responsabili decisionali ha dichiarato di voler implementare l’AI per la pianificazione della domanda e il riapprovvigionamento entro i prossimi cinque anni, mentre il 69% si rivolgerà a questa tecnologia per la definizione dei prezzi entro lo stesso arco di tempo. Le scorte eccedenti e insufficienti e la mancanza di visibilità e precisione dell’inventario continuano a causare problemi e rendono molto più difficile soddisfare la domanda degli acquirenti e affrontare i furti e le differenze inventariali. “L’AI per la previsione della domanda, il riapprovvigionamento e l’individuazione di anomalie di inventario è più matura in termini di casi d’uso e i retailer stanno già utilizzando queste applicazioni di AI per avere una migliore gestione del proprio magazzino”, ha dichiarato Thomson.