Automatizzare i processi finanziari, pagare tramite carte aziendali, gestire le spese con semplici flussi di approvazione e rendicontarle tramite l’integrazione con il sistema contabile sono da sempre annose questioni che necessariamente qualsiasi azienda di qualsiasi dimensione deve prendersene carico.
Una gestione non automatizzata delle spese aziendali può avere un impatto significativo sulla produttività e sull’efficienza dell’azienda. Automatizzare la gestione delle spese aziendali può a tutti gli effetti aiutare a ridurre i rischi di errori umani, accelerare i tempi di elaborazione e ridurre i costi.
La londinese Soldo fornisce una piattaforma di automazione dei pagamenti e delle spese che associa carte aziendali intelligenti, emesse da Mastercard, con un software di gestione completo. Ad oggi, oltre 30 mila aziende, da piccole imprese a multinazionali presenti in più di 31 paesi, utilizzano Soldo per monitorare e controllare le spese.
La piattaforma Soldo consente ai reparti amministrativi di:
- Gestire i fondi: Visualizza, crea e rimuovi utenti, carte e wallet
- Impostare permessi
- Configurare le carte per le spese abituali o carte virtuali per gli acquisti occasionali online
- Creare wallet illimitati
- Creare gruppi secondo la gerarchia dell’organizzazione e definendo gruppi per team, reparti o progetti
- Impostare ricariche automatiche
- Gestire le note spese
- Automatizzare l’acquisizione dei dati
- Rendicontare le spese attraverso una dashboard e dei report in tempo reale
- Gestire le integrazioni sincronizzandosi con le piattaforme già esistenti nell’azienda
Le spese aziendali impattano sulla salute e sulle finanze personali dei dipendenti
Secondo un recente rapporto di Soldo realizzato in collaborazione con IPSOS è emerso a proposito delle spese anticipate dai dipendenti che per l’80% dei dipendenti italiani anticipare costi aziendali ha un impatto sulle proprie finanze personali: un quinto è infastidito dal rimborso spese (21%), il 13% è seccato, il 7% ansioso e nel 5% di loro le spese generano confusione.
Più della metà (52%) degli intervistati ha dichiarato di utilizzare la carta di credito almeno una volta alla settimana per anticipare costi aziendali mentre l’11% è ricorso a prestiti da familiari e amici. La ricerca rivela anche che il 70% dei dipendenti attinge alle proprie finanze personali per coprire i costi legati al lavoro almeno una volta alla settimana mentre il 15% lo fa quotidianamente, attendendo spesso più di un mese per il rimborso.
Oltre al rincaro delle bollette domestiche, l’inflazione ha aumentato in modo esponenziale i costi relativi ai viaggi e all’intrattenimento, pesando sul bilancio personale dei dipendenti con redditi diversi. Ma anche chi ha un reddito più elevato ammette un significativo aumento sulle spese da anticipare (45%).
È quindi comprensibile che oltre la metà (58%) degli intervistati – con un reddito inferiore a 30.000 euro – si senta a disagio nel gestire anticipi, per esempio per trasferte di lavoro.
Carlo Gualandri, Fondatore e CEO di Soldo, commenta: “Le questioni legate all’anticipo delle spese hanno chiaramente un grande impatto su tutti i dipendenti e questo è un problema che le aziende non possono più continuare a ignorare. Di fronte a questa sfida le imprese sono chiamate a trovare le soluzioni più efficaci ed efficienti per evitare che i propri dipendenti usino il denaro per anticipare le spese aziendali. Ognuno di loro, esattamente come l’azienda, si trova ad affrontare costi sempre più elevati imposti dall’attuale clima economico e i datori di lavoro devono ormai comprendere l’impatto disastroso che le spese anticipate dai dipendenti stanno avendo sulle finanze personali. Nel 2023, grazie alla tecnologia disponibile che consente di ovviare a questi inconvenienti, non ci sono davvero più scuse”.
I dipendenti chiedono alle aziende una revisione dei processi di rimborso spese
Dall’indagine emerge che spesso aspettano settimane (16%), per ricevere il rimborso: non c’è quindi da stupirsi se il 67% vorrebbe che l’azienda modificasse le proprie procedure, fornendo, ad esempio, carte aziendali a tutti i dipendenti (56%), e strumenti per acquisire automaticamente le ricevute (41%) e ancora snellendo il processo approvativo per le spese di basso importo (34%).
Come le grandi aziende affrontano la trasformazione richiesta
Stando al report, sembra che siano proprio le aziende più grandi ad essere le meno propense ad apportare modifiche ai processi di spesa. Soltanto 1 su 5 (20%) delle grandi e circa un terzo (35%) di quelle medio-grandi con 250-499 dipendenti hanno apportato delle modifiche alla politica delle spese.
Gualandri aggiunge: “Con una tecnologia di gestione delle spese adeguata, come le carte aziendali collegate a dashboard di spesa in tempo reale, le aziende possono finalmente porre fine al problema causato dai rimborsi. Questo non solo andrà a beneficio dei dipendenti che oggi devono anticipare le spese aziendali, ma anche delle imprese, in quanto i team amministrativi saranno sollevati da un lavoro manuale ripetitivo e dispendioso in termini di tempo e avranno maggiore visibilità e controllo sulle spese. Un must nel clima attuale.“