Poste Italiane accelera la trasformazione digitale con MongoDB

Poste Italiane riconosce MongoDB come riferimento tecnologico sul mercato e accelera la propria trasformazione digitale con l’utilizzo di MongoDB Atlas, sfruttando la tecnologia all'avanguardia per migliorare l'efficienza operativa e l’esperienza dei clienti.

Poste Italiane serve 35 milioni di italiani all’anno attraverso 13.000 uffici postali e raggiunge sei milioni di utenti giornalieri tramite i suoi servizi online e app mobili. Per mantenere la propria posizione di leadership e incentivare l’innovazione, il team di Cloud Adoption and Technology Architecture (CAAT) di Poste Italiane ha intrapreso una missione per modernizzare i sistemi IT, concentrandosi su scalabilità, agilità ed efficienza. MongoDB Atlas è stato scelto come piattaforma di database per questa trasformazione, consentendo all’organizzazione di scaricare le richieste di lettura in volumi elevati dai suoi mainframe tradizionali.

“Stiamo trasformando Poste Italiane in un’azienda data-driven”, ha dichiarato Gaetano Ruggiero, Chief Data Architect e responsabile del team Data Mesh Architecture and Factory di Poste Italiane. “Le nostre decisioni e strategie si basano sull’analisi dei dati piuttosto che sull’intuizione. Sosteniamo l’adozione di tecnologie avanzate per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati, oltre a promuovere una mentalità che incoraggi il miglior uso dei dati. I dati possono aiutarci a prendere decisioni più informate per ottenere una maggiore efficienza, una maggiore soddisfazione dei clienti e una maggiore competitività sul mercato.”

Storicamente, il settore dei servizi finanziari si affidava ai mainframe per gestire molti workload di dati pesanti. Il team CAAT ha individuato che l’80% dei carichi di lavoro riguardava richieste di lettura, come il controllo dei bilanci e le richieste sullo storico delle transazioni, mentre solo il 20% erano richieste di scrittura, ovvero movimenti finanziari veri e propri che comportavano transazioni sul mainframe. Queste operazioni non transazionali erano più adatte a un’infrastruttura più agile e scalabile per portare i dati fuori dall’ infrastruttura mainframe, mantenendo la latenza più bassa possibile.

Questo ha portato Poste Italiane all’adozione di MongoDB Atlas, un database in grado di rispondere alle query in modo efficiente, ma anche di gestire informazioni eterogenee in modo scalabile e flessibile, allocando i dati nella forma più adatta ai diversi canali digitali. MongoDB ha dimostrato un’elevata scalabilità in lettura e scrittura, con uno schema flessibile su cui de-normalizzare i dati, inserendo contenuti informativi diversi in un’unica visualizzazione.

Poste Italiane ha riconosciuto in MongoDB il riferimento tecnologico del mercato, già adottato da diverse grosse organizzazioni. Inoltre, considerando il ruolo importante di Poste Italiane nell’infrastruttura nazionale, MongoDB è capace di gestire scenari di disaster recovery che richiedono di avere una replica dei dati in un data center in grado di intervenire in caso di malfunzionamento.

Con MongoDB, Poste Italiane è riuscita a eseguire oltre 7.000 letture al secondo su un’infrastruttura on-premise di 30 nodi, migliorando significativamente le prestazioni e la resilienza dei suoi servizi digitali. Il passaggio ha anche ridotto la pressione sui sistemi principali di transazione finanziaria, consentendo all’ organizzazione di concentrare le risorse del mainframe dove sono più necessarie.

Federico De Francesco, Country Manager Italia e Regional Vice President di MongoDB, ha sottolineato: “Il successo di Poste Italiane dimostra come le organizzazioni possano reimmaginare le loro operazioni adottando un’architettura moderna e basata sul cloud. Noi in MongoDB siamo felici di supportare Poste Italiane nel loro percorso di trasformazione digitale mirato a creare un’infrastruttura più agile e data-driven a beneficio di milioni di clienti in tutta Italia.”

Gaetano Ruggiero ha aggiunto: “Un database di documenti come MongoDB Atlas è ideale perché ci permette di gestire in modo efficace i flussi provenienti da domini eterogenei e di creare aggregazioni cross-domain autoconsistenti e autocontenute, facilmente accessibili tramite API. Il team di MongoDB è stato di grande supporto durante tutto il processo, anche se la tecnologia era abbastanza facile da usare in modalità self-service. Da allora abbiamo avuto l’opportunità di incontrare gli esperti di MongoDB in numerosi workshop, mentre cerchiamo di utilizzare al meglio i nostri dati”.

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