Las Vegas è stata la cornice dell’ultimo Oracle CloudWorld2024, l’evento scelto dalla società americana per illustrare ciò che ha fatto e ciò che farà. Nella sede italiana c’è stato un incontro tra il management tricolore e la stampa dove è stato fatto un sunto delle principali novità emerse al Venetian di Las Vegas. L’incontro può essere sintetizzato con questa frase: «Usa ciò che vuoi, basta che sia Oracle». Da Las Vegas a Milano il messaggio è stato chiaro: stiamo lavorando per permettere a tutti di utilizzare le nostre soluzioni, indipendentemente dal fornitore cloud scelto. Carlota Alvarez, country manager; Andrea Sinopoli, country leader cloud tech; Giovanni Ravasio, country Leader cloud applications; Mario Nicosia, country leader technology software; Michele Porcu vice president business value services e strategies Emea hanno illustrato come lo scorso anno Oracle abbia ottenuto dei risultati sopra le aspettative, con crescite a due cifre in molti settori, ma soprattutto è riuscita a definire una precisa strategia per rendere le proprie soluzioni compatibili con tutte le soluzioni cloud sul mercato: Aws, Google Cloud e Azure.
I clienti possono usare il database di Oracle all’interno di questi cloud senza problemi, con una latenza inesistente per i processi di business. Processi che possono sfruttare anche soluzioni di intelligenza artificiale per semplificare molte operazione di analisi e report.
Intelligenza artificiale e cloud: nuove funzionalità di Oracle
La società californiana, infatti, ha reso disponibili Oracle Cloud Infrastructure (Oci) Generative AI (GenAI) Agents, con funzionalità di retrieval-augmented generation (Rag), queste nuove funzionalità avanzate di Oracle AI aiutano a trasformare i dati aziendali in un vantaggio competitivo, semplificando l’applicazione dell’intelligenza artificiale all’interno dell’operatività aziendale. Attraverso l’AI diventerà semplice “estrarre” informazioni dai dati aziendali in modo sicuro ed efficace, lasciando al sistema il lavoro, mentre i team e il management può concentrarsi in attività con un maggior valore aggiunto. Questo primo set di Oracle AI Agent è destinato ad ampliarsi nel tempo, man mano che questi vengono creati, sviluppati e addestrati in un processo continuo.
Oracle sta spingendo molto nella creazione di cloud privati, scalabili, in grado di soddisfare le esigenze di tutti. Il progetto DB25, nome in codice Butterfly, condensa in tre rack standard tutto quello che serve per creare un cloud. Una soluzione che può essere vista come una sorta di “democratizzazione” di questa tecnologia in quanto abbassa la soglia di accesso a questo tipo di servizi. Dove esiste un data center si può implementare questa soluzione in tempi rapidi.
Il futuro del cloud in Italia: nuove collaborazioni e prospettive
Il panorama italiano per Oracle è molto interessante, tanto che la società statunitense ha deciso di cambiare la sua politica sul CloudWorld tour, dando vita a un vero e proprio circuito di incontri che vedrà Milano protagonista di una tappa il 18 marzo del prossimo anno. Nel frattempo il mercato italiano sta dando soddisfazioni, per quanto è stato possibile sapere dal management locale, con molti progetti legati al cloud. Nonostante la consueta ritrosia tecnologica dell’Italia, il Paese ha abbracciato il cloud più rapidamente di molte altre realtà. Un esempio significativo è il fatto che l’Italia è l’unica nazione in Europa a disporre di un progetto di cloud nazionale, dimostrando un notevole avanzamento. Questo clima “orientato al cloud” ha favorito la stipula da parte di Oracle di alcuni accordi con importanti realtà italiane, come l’ultimo con Rai Way per fornire servizi OCI in modo più capillare sul territorio, sfruttando le infrastrutture di Rai Way, e uno precedente con Tim per accelerare la diffusione del cloud nelle aziende e nella pubblica amministrazione.