Nutanix è stata la prima azienda a proporre, nel 2011, un modello di infrastruttura iperconvergente (HCI) che consente di gestire l’intero stack tecnologico attraverso un’unica piattaforma software in accordo al modello del software-defined.
Un’altra tappa miliare nella storia dell’azienda con sede a San Jose (California) è il 2015, con il rilascio di Nutanix Acropolis Operating System che ha introdotto un sistema operativo dedicato in grado non solo di integrare storage, networking e computazione ma capace di supportare molteplici hypervisor per la virtualizzazione, inclusi VMware ESXi, Microsoft Hyper-V e, naturalmente, il proprio Acropolis Hypervisor (AHV).
Un’unica piattaforma per il multicloud ibrido
Da allora l’azienda non ha smesso di crescere e svilupparsi e oggi l’offerta di Nutanix ruota attorno alla Nutanix Cloud Platform, una piattaforma per il multicloud ibrido che mette a disposizione servizi di storage unificato, database e desktop corredata di tutti i tasselli di tipo infrastrutturale e gestionale che includono interfaccia di controllo unificata, API unificate, funzioni di sicurezza e gestione del ciclo di vita di dati e applicazioni esteso attraverso ambienti Core, edge e multicloud.
Benjamin Jolivet, country manager per l’Italia di Nutanix, può a ragione mostrare soddisfazione per gli ultimi risultati finanziari. “Siamo spinti da un vento favorevole del mercato – sottolinea Jolivet -. Nel nostro secondo trimestre per l’anno fiscale 2024 abbiamo ottenuto un fatturato di 565 milioni di dollari corrispondente a un incremento del 16% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, mentre le entrate ricorrenti annuali (ARR) si sono attestate a 1,74 miliardi di dollari con un aumento del 26%. Un risultato che conferma il valore della nostra piattaforma e l’attenzione dei nostri clienti che ci assegnano un NPS (Net Promoter Score, l’indicatore che misura la soddisfazione dei clienti – N.d.R.) altissimo pari a 90. Inoltre il nostro hypervisor Nutanix AHV continua costantemente a crescere e viene utilizzato oggi dal 70% dei nostri clienti”.
Nutanix GPT-in-a-box per l’Intelligenza artificiale
La partnership con Cisco rappresenta un tema strategico e abilitante per l’erogazione delle componenti di networking, elaborazione e storage all’interno della soluzione iperconvergente di Nutanix. È in questo contesto che si inserisce l’ulteriore rafforzamento della collaborazione tecnologica tra i due vendor all’insegna di quello che è il tema del momento: l’intelligenza artificiale. “Uno studio di Vanson Bourne condotto per Nutanix rileva che il 90% delle aziende ha fatto dell’AI una priorità – precisa Jolivet – e gli analisti di Gartner hanno recentemente dichiarato durante il loro Symposium che il 51% dei CEO si aspetta che il CIO guidi la propria strategia di intelligenza artificiale. Spetta dunque ai CxO in ambito tecnologico garantire il successo dell’AI e Nutanix ha sviluppato una soluzione che permette di sfruttare i benefici offerti da queste tecnologie attraverso un’unica piattaforma che abilita l’esecuzione di applicazioni, dati e AI senza soluzione di continuità dal core all’edge.”
Quella citata da Jolivet è Nutanix GPT-in-a-Box, una soluzione software-defined chiavi in mano progettata per integrare senza problemi le applicazioni AI e AI/ML generative all’interno delle organizzazioni, mantenendo i dati e le applicazioni sotto controllo.
GPT-in-a-Box mette a disposizione all’interno della piattaforma cloud di Nutanix nodi abilitati con acceleratori grafici GPU, infrastruttura di calcolo in rete, hypervisor AHV, orchestrazione Kubernetes e storage sia a file sia a oggetti, insieme a workshop e servizi di pianificazione, progettazione e distribuzione dello stack AI.
“La componente di elaborazione in rete è fondamentale sul multicloud e lo diverrà ancor di più con lo sviluppo dell’AI – sostiene Jolivet -. Nutanix GPT-in-a-Box fornisce già oggi tutti i componenti tecnologici abilitanti in termini di stack per supportare l’implementazione di un set personalizzato di Large Language Model (LLM) utilizzando i principali framework di intelligenza artificiale di tipo open source e per rilasciarlo ovunque: da un ambiente edge su piccola scala a un cloud privato su scala enterprise. Il nostro intento è di arrivare, a breve, a poter consentire di generare e rilasciare un sistema AI sul nostro ambiente digitale con un solo click”.
All’attacco di VMware
C’è un ulteriore obiettivo che anima la collaborazione tra le Nutanix e Cisco e che ha come oggetto il fermento di mercato causato dall’acquisizione di VMware da parte di Broadcom, che si è completata lo scorso novembre 2023 per 61 miliardi di dollari.
“L’acquisizione d VMware ha creato un periodo di incertezza sul mercato – afferma Thomas Giudici, sales manager per il nord Italia di Nutanix – a cui noi siamo in grado di rispondere con strumenti idonei e un ecosistema forte che si avvale del supporto di partner importanti quali, per esempio, Cisco. Dopo l’acquisizione di VMware i nostri clienti vengono da noi con due approcci. Alcuni intendono effettuare un cambiamento completo dell’infrastruttura entro un anno mentre altri vogliono approntare una strategia “dual vendor” per dotarsi di una piattaforma alternativa su cui eventualmente migrare i workflow che erano appoggiati su tecnologia VMware.”
In questo scenario che evolve di giorno in giorno, Nutanix evidenzia l’importanza non solo dei partner tecnologici ma anche di quelli di Canale. “Oggi la componente di incertezza riguarda anche gli operatori del Canale – sottolinea Giudici – che per la mancanza di un partner program chiaro di VMware si trovano in difficoltà nel rispondere alle richieste dei loro clienti. Per questo stiamo incontrando i clienti che vogliono trovare un alternativa insieme sia ai nostri partner di Canale sia ai vendor che collaborano con Nutanix”.