L’AI generativa entra in azienda in modo efficace, rapido e senza rischi

GenerativeShield è l’innovativa piattaforma proposta dall’azienda italiana S2E che permette di realizzare rapidamente e senza scrivere codice assistenti digitali in grado di usare i dati aziendali e differenti Foundational Model per sostenere conversazioni con la naturalezza della GenAI

Lintelligenza artificiale generativa (GenAI) sta già rivoluzionando le modalità operative, di vendita e di marketing, prefigurandosi come elemento cardine in ogni settore del mondo aziendale. Attualmente, le imprese si stanno interrogando su come creare nuove opportunità di business tramite l’impiego dell’AI cercando, al contempo, di evitare i rischi legati alla sicurezza dei dati nonché di incorrere nelle innumerevoli insidie legate a output distorti, incoerenti, inesatti o inappropriati.

L’AI generativa entra in azienda in modo efficace rapido e senza rischi, L’AI generativa entra in azienda in modo efficace, rapido e senza rischiUna risposta efficace a tutte queste sfide viene da S2E (Solutions to Enterprises) azienda italiana con sede a Milano e uffici a Roma, Lecce e Tel Aviv (Israele) che dal 2008 fornisce servizi di consulenza nell’ambito della business technology. All’attività consulenziale, infatti, S2E affianca oggi l’offerta di una piattaforma innovativa di intelligenza artificiale conversazionale (in inglese Conversational AI o, più semplicemente, CAI) denominata GenerativeShield (GShield).

“Da molti anni S2E utilizza le tecnologie di intelligenza artificiale per automatizzare e innovare i processi di business delle aziende enterprise di cui conosciamo le complessità – precisa Andrea Cappelletti, direttore Digital Transformation e Hyperautomation di S2E -. In questo momento in cui tutto sembra ruotare attorno all’intelligenza artificiale, ci siamo interrogati su quali saranno le reali sfide che dovranno affrontare i nostri clienti nei prossimi mesi rispetto alla GenAI. Il primo punto emerso è quello della catena del trattamento dei dati, che rimanda ai temi della governance e del rispetto delle normative come, per esempio, il GDPR. Altri temi sono quello della qualità delle informazioni fornite dagli strumenti di intelligenza artificiale, dell’affidabilità delle risposte e del controllo sull’output in coerenza con l’obiettivo dell’agente utilizzato e della strategia aziendale. Questi requisiti hanno guidato i principi alla base della realizzazione di GShield”.

Una piattaforma unica e flessibile

GShield è una piattaforma CAI erogata in modalità SaaS che utilizza la GenAI per la creazione rapida di assistenti conversazionali in grado di fornire risposte basate sui dati aziendali in modo efficace, competente, personalizzato e coerente; la piattaforma di S2E si rivolge alle aziende enterprise con l’obiettivo di creare soluzioni accurate e ridurre i tempi e le risorse necessarie per implementarle.

Una caratteristica distintiva di GShield è la capacità di mettere a disposizione delle aziende i Foundational Model preferiti (Bedrock, Lima, ChatGPT…) o, semplicemente, più adatti allo specifico obiettivo o contesto normativo e di scambiare in modo facile e autonomo i diversi modelli in base a ogni “use case”. Il tutto sfruttando la base dati aziendale, in confidenzialità e mantenendo la piena conformità normativa.

“Oggi – sostiene Cappelletti – la maggior parte delle aziende che sta operando con la GenAI tende a concentrarsi sugli aspetti relativi alla potenza generativa o alla capacità di rispondere su ambiti estesi. In realtà, l’attenzione andrebbe prioritariamente spostata sul modo corretto da parte dei modelli di utilizzare i dati aziendali come riferimento di verità assicurandosi di non discostarsene. Inoltre, all’interno di una struttura organizzativa ci sono tanti tipi di conoscenze diverse e non è possibile che un singolo agente possa assolvere a ogni richiesta con lo stesso livello di efficienza. Per questo motivo abbiamo organizzato GShield in modo da poter operare con una pluralità di modelli, orchestrandoli nel modo migliore per le finalità dell’azienda e aggiungendo una serie di funzionalità di sicurezza e controllo.” 

GShield si adatta a molteplici casi d’uso che spaziano, per esempio, dal supporto agli installatori e manutentori delle aziende manifatturiere, all’ambito finanziario per illustrare prodotti finanziari e campagne promozionali fino al più tradizionale mondo degli assistenti virtuali per applicazioni self service o di contact center.

Implementare la GenAI  nei processi aziendali in pochi minuti senza scrivere codice

GShield automatizza l’intero ciclo di vita di un agente conversazionale: dalla identificazione dei dati di cui renderlo consapevole alla costruzione dell’intento correlato a uno specifico “use case”.

Gli assistenti conversazionali possono essere realizzati e messi in produzione in pochi minuti, senza richiedere alcuna operazione di sviluppo di codice. È sufficiente caricare i dati aziendali all’interno della piattaforma e associarli all’assistente per consentirgli immediatamente di sostenere conversazioni puntuali e precise fornendo informazioni provenienti dalla documentazione aziendale, citando i riferimenti da cui trae l’informazione.

La fase di configurazione permette di definire molteplici agenti, ognuno con una specifica finalità, istruzioni, indicazioni e personalità differenti, in modo da adattarsi in modo specifico al differente ambito d’utilizzo come: assistenza ai clienti, vendite, marketing, supporto ai dipendenti e molti altri.

La piattaforma sviluppata da S2E è in grado di gestire una varietà di dati di tipo strutturato e non strutturato, come pdf, xlsx, ppt, datalake. Gli assistenti creati sono dotati di API e widget dedicati per integrarsi con i sistemi di gestione delle chat di testo e delle telefonate, il sito Web aziendale e le applicazioni di terze parti (ERP, CRM e così via).

Inoltre, GShield è realizzata in modo da garantire i più alti standard di sicurezza e confidenzialità delle informazioni. Ogni modulo della piattaforma è costruito in conformità al GDPR e, pur essendo erogata in modalità SaaS, i dati dei clienti vengono trattati all’interno di ambiente totalmente segregati tra loro. Inoltre, le conversazioni prevedono la moderazione dei contenuti in modo da fornire dati di qualità ed evitare possibili danni alla reputazione. Dopo essere state fornite al cliente per i suoi utilizzi, le comunicazioni non vengono conservate all’interno della piattaforma. 

“Oggi non cogliere la possibilità di sperimentare i benefici offerti dall’AI significa perdere un’opportunità – conclude Cappelletti -. Questo è il momento giusto per attivarsi sul fronte della GenAI, ma è necessario adottare un approccio consapevole e concreto, utilizzando strumenti adeguati che consentano di esercitare il dovuto controllo al fine di operare in modo efficiente senza rischiare di incorrere in errori che possano compromettere in alcun modo l’azienda”.

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