La formazione essenziale per favorire l’approccio data-driven

Combinare formazione, consapevolezza e strumenti tecnologici: è questa la ricetta che propone Alberto Vassena, CEO di Easynet Group per vincere la resistenza al cambiamento che è la principale sfida all’impiego dei dati come risorsa strategica per il successo aziendale

Una combinazione di attività straordinarie e iniziative di sviluppo endogeno sono alla base del percorso di crescita che sta attuando il provider di servizi gestiti Easynet Group. Un ruolo cruciale in tale percorso lo ricoprono i data analytics e le piattaforme di business intelligence, che l’azienda utilizza sia internamente sia come implementatore per altre realtà. “Questo doppio ruolo ci permette non solo di migliorare la nostra operatività, ma anche di offrire soluzioni tecnologiche di valore ai clienti basate sulla nostra esperienza, contribuendo a creare una cultura aziendale data-driven”. Lo afferma Alberto Vassena, CEO di Easynet Group, al quale abbiamo posto alcune domande per approfondire il tema del valore dei dati per il business.

Come integrate i dati nelle decisioni quotidiane?

Utilizziamo strumenti avanzati di analisi dati per supportare ogni dipartimento aziendale. La reportistica settimanale, per esempio, include indicatori chiave come opportunità di vendita, percentuali di chiusura e previsioni di fatturato. Tali dati sono poi confrontati mensilmente per un’analisi più ampia. Questo approccio garantisce una visione chiara, strutturata e basata su elementi oggettivi, sia per la gestione interna sia per le strategie di mercato.

Un interessante esempio dell’adozione di tale approccio arriva da una media impresa italiana che, con il nostro supporto, ha adottato una piattaforma di business analytics. Inizialmente, tale azienda era orientata alla produzione, ma ha riconvertito il suo modello verso la rivendita, implementando un sistema per monitorare variabili complesse come logistica, fluttuazioni geopolitiche e prezzi delle materie prime. Prima dell’adozione della nuova piattaforma, le scelte venivano effettuate sulla base delle intuizioni e dell’esperienza dell’imprenditore. Con l’adozione della business analytics, completata in pochi mesi, l’azienda ha ottenuto un sistema che fornisce dati aggiornati quotidianamente. Questo ha permesso di supportare la crescita del business giunta in pochi anni da 30 a 70 milioni di ricavi annui.

Recentemente ha partecipato a un evento rivolto agli studenti. Qual è stato il suo messaggio?

Ho tenuto uno speech presso l’Istituto Maria Ausiliatrice di Lecco dove ho sottolineato l’importanza del dato come risorsa strategica per il successo aziendale. Essere data-driven significa prendere decisioni più efficaci perché basate su numeri e analisi oggettive, non su intuizioni. Ho condiviso come questo approccio ci abbia permesso di crescere e di affrontare con successo sfide complesse, con l’intento di indurre i giovani a considerare il valore della gestione dei dati nel loro futuro professionale.

Quali sono le sfide principali alla diffusione di una cultura data-driven nelle imprese?

Una delle maggiori sfide è la resistenza al cambiamento, soprattutto nei contesti meno tecnologicamente avanzati. In Italia, il concetto di Industria 4.0 è stato spesso ridotto alla interconnessione macchinari – sistema informativo. Tuttavia, nei casi virtuosi, l’analisi di grandi quantità di dati ha permesso di fare scelte più ponderate, superando il limite delle intuizioni personali. La chiave è combinare formazione, consapevolezza e strumenti tecnologici adatti.

Avete lanciato un’Academy. Come si differenzia dai percorsi formativi tradizionali?

La nostra Academy è nata per fornire competenze pratiche e professionalizzanti, adattate alle esigenze del nostro settore tecnologico. È una formazione che prepara giovani professionisti e figure senior ad affrontare le sfide tecnologiche contemporanee. Collaboriamo, infatti, con aziende partner e istituzioni accademiche per garantire una preparazione concreta e direttamente applicabile al mercato del lavoro. Uno dei punti di forza dell’Academy è il tasso di occupazione dei partecipanti: la totalità trova lavoro. Questo risultato deriva da un approccio formativo che combina teoria e pratica, offrendo l’opportunità di applicare subito le competenze acquisite. È un modello che valorizza l’integrazione tra apprendimento e realtà aziendale.

In quali settori trovano applicazione i vostri percorsi formativi?

I programmi coprono ambiti fondamentali come la sicurezza informatica, il cloud computing e la gestione delle reti. Offriamo percorsi sia per giovani alle prime esperienze sia per professionisti già operativi. Questa diversificazione ci permette di rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione, con un focus sull’innovazione tecnologica.

A partire da marzo, lanceremo una serie di nuovi corsi all’interno dell’Academy. Non intendiamo prendere il posto dei percorsi universitari o di studio tradizionali, ma offrire un’alternativa complementare che valorizzi la formazione pratica e professionalizzante. I corsi rappresenteranno un percorso formativo innovativo e avranno una durata inferiore all’anno. Si tratta, infatti, di percorsi intensivi e mirati, che prepareranno sia all’ingresso nel nostro gruppo sia nelle aziende partner che operano all’interno del nostro ecosistema.

Questo modello formativo, unito alla capacità di implementare tecnologie analitiche avanzate, posiziona la nostra organizzazione come un partner chiave per aziende che vogliono affrontare le sfide del mercato con soluzioni innovative e basate su metriche oggettive.

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