La cyber security di Ivanti per l’era dello smart working

Marco Mozzi, Solution Architect EMEA South di Ivanti racconta come le aziende stanno affrontando le nuove sfide della sicurezza informatica e come le soluzioni di Ivanti possano aiutarle a proteggere i device dei dipendenti

Ivanti abilita l’Everywhere Workplace per consentire ai dipendenti di utilizzare diversi dispositivi per accedere ad applicazioni IT e dati su molteplici network, restando produttivi e in sicurezza con qualunque modalità di lavoro.

Marco Mozzi, Solution Architect EMEA South di Ivanti, spiega a bizzIT come le aziende stanno affrontando le esigenze di sicurezza che si presentano con i nuovi scenari lavorativi.

Quali sono le aree di competenza di Ivanti?

Ivanti si occupa di tre ambienti fondamentali: il controllo dell’infrastruttura informatica, la sicurezza e la governance, intesa come gestione dei servizi IT. Le tre aree tecnologiche sono, di fatto, accorpate all’interno di Ivanti Neurons, una piattaforma cloud che ha lo scopo e la finalità di rendere disponibili queste tecnologie anche da remoto.

L’affermazione dello smart working ha portato nuovi rischi. Come si sono mosse le varie aziende?

Le aziende si sono mosse in modo differente.

Ci sono realtà che hanno adottato e rafforzato la loro sicurezza con gli strumenti che avevano già in casa, come le connessioni VPN.

Alcune hanno risposto a una situazione di emergenza spesso senza adottare tutti gli strumenti necessari per garantirsi la sicurezza. Banalmente, che un dipendente possa connettersi alla rete aziendale attraverso il suo dispositivo privato non garantisce, di fatto, una piena sicurezza, perché la semplice connettività sicura non rende sicuro tutto il processo.

Infatti, se l’intera catena che porta alla connessione di remoto non è sicura in tutti i suoi passaggi possono insorgere problemi. Per cui andrebbero protetti dispositivi che dovrebbero essere costantemente aggiornati e connessi in modo sicuro; questo senza trascurare tutti i comportamenti che l’utente deve mantenere affinché tutto il processo rimanga protetto.

Le aziende che già si erano attrezzate prima dell’emergenza si sono trovate in una posizione di vantaggio, mentre ci sono aziende che, non essendo preparate, hanno allestito una soluzione di lavoro da remoto senza preoccuparsi inizialmente della sicurezza informatica, per poi correre ai ripari appena possibile.

Infine, c’è ancora chi non sta facendo nulla nemmeno oggi, esponendosi al pericolo di attacchi informatici che possono generare perdita di dati aziendali e la divulgazione di proprietà intellettuali.

Cosa dovrebbero capire le aziende?

I rischi sono molto legati all’utilizzo dei dispositivi fatto dall’utente sia per una attività privata sia in ambito lavorativo. Se, per esempio, con lo stesso dispositivo navigo in Internet, consulto i miei social o faccio home banking e, allo stesso, tempo accedo al cloud aziendale per lavoro senza aver protetto questo tipo di connessioni, il dispositivo rischia di aprire una falla che permette a chiunque di accedere a contenuti sensibili della azienda.

Mettere in sicurezza sistemi operativi o applicazioni significa evidenziare quali sono le vulnerabilità presenti e installare correttamente aggiornamenti di sicurezza a più livelli.

Avere strumenti sui dispositivi mobili che consentano di intercettare attacchi Phishing o, comunque, attacchi malware in senso generale, permette di proteggere questi device.

Come risponde Ivanti alle esigenze di sicurezza alimentate dalle nuove condizioni di lavoro da remoto?

Ivanti insiste molto su quella che è la gestione dei dispositivi, la loro messa in sicurezza e compliance.

Con l’avvento della pandemia abbiamo potuto sfruttare al meglio le nostre competenze e i vantaggi offerti dalla nostra piattaforma Ivanti Neurons con la quale avevamo già “in casa” delle soluzioni adatte alle nuove e sempre più diffuse forme di lavoro da remoto.

Questa piattaforma, infatti, permette una gestione a 360° dell’utente lavoratore che si collega da remoto alla rete aziendale, rispondendo a tutte le esigenze di gestione, di configurazione, di compliance di un dipendente che lavora con la form

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