Hevolus: la realtà estesa che porta innovazione nel business

Hevolus punta a superare l'interazione tradizionale con lo schermo, offrendo esperienze 3D immersive che facilitano la comprensione del prodotto e decisioni d'acquisto più consapevoli, anche grazie all'uso dell'AI. Ad illustrarci obiettivi e strategie, Fabio Santini, Ceo di Hevolus.

Fabio Santini, Ceo di Hevolus, racconta come l’azienda stia trasformando la realtà estesa in uno strumento strategico per innovare i processi aziendali in molti ambiti diversificati.

Cosa fa esattamente Hevolus?

Hevolus sviluppa tecnologie per il customer journey phygital e immersive, con l’obiettivo di portare innovazione nei processi aziendali sfruttando la realtà estesa. L’obiettivo è abilitare il superamento della tradizionale interazione con lo schermo, offrendo esperienze tridimensionali estese e immersive, che possono migliorare la comprensione del prodotto e supportare decisioni d’acquisto più consapevoli grazie anche alla combinazione con l’intelligenza artificiale.

Quali sono i principali settori di applicazione delle soluzioni di Hevolus?

In ambito retail, sia online sia fisico, Hevolus offre la possibilità di creare un vero store virtuale, una sorta di mini metaverso, in cui i clienti possono entrare con un avatar personalizzato e visualizzare i prodotti in 3D. Possono anche interagire virtualmente con i prodotti, modificarli e chiedere informazioni e prezzi, vivendo un’esperienza immersiva sia in autonomia che insieme ad altri. Nei punti vendita fisici, è possibile arricchire l’offerta con una componente di realtà estesa.

Nell’ambito della progettazione offriamo la possibilità di creare prodotti finali in modo virtuale e di migliorarli progressivamente senza la necessità di realizzare copie fisiche, riducendo costi e tempi di prototipazione. Hevolus rivoluziona anche i processi di formazione abilitando un’esperienza immersiva che consente di simulare impianti industriali, ambienti non ancora costruiti o digital twins di macchinari complessi, migliorando così l’efficacia dei processi di addestramento.

Le soluzioni di Hevolus possono essere anche utilizzate nel processo di on-boarding, in cui si sfrutta l’uso di visori di realtà estesa per offrire ai nuovi assunti un’esperienza coinvolgente e immersiva. Questo approccio permette di familiarizzare rapidamente con l’ambiente di lavoro, le procedure e le aspettative aziendali, rendendo il processo di integrazione più efficace e personalizzato.

Un altro ambito è quello della capacità di fornire assistenza remota da parte di esperti che possono supportare gli operatori sul campo con la possibilità di avviare call, condividere visuale e suggerire in tempo reale azioni d’intervento, anche in condizioni di emergenza.

Quali tecnologie sono necessarie per abilitare una soluzione come quella descritta?

Noi forniamo una piattaforma in cloud e l’applicazione con cui il cliente può operare in modalità autonoma. Forniamo tutto il supporto necessario e siamo anche disponibili a fornire servizi a valore aggiunto, come la modellazione 3D per chi ci chiede, per esempio, un livello di qualità molto elevato nella resa dei prodotti. Tuttavia, cerchiamo di rendere il più possibile il cliente autonomo.

Servono competenze specifiche per usare la vostra piattaforma?

Solitamente i nostri clienti sono produttori con personale interno capace di creare modelli 3D dei loro prodotti utilizzando software CAD. Una volta caricati i modelli, la nostra piattaforma è progettata per essere intuitiva e non richiede competenze avanzate.

Quali sono le principali difficoltà nel promuovere questo nuovo approccio?

Alcune aziende non riescono ancora a vedere la portata innovativa di queste tecnologie. L’elemento che farà esplodere questo mercato sarà la disponibilità di visori simili agli occhiali, facendo in modo che lo schermo di visione diventi un oggetto portatile collegabile al cellulare, leggero e alla moda. Si sta andando in questa direzione e penso che, a un certo punto, il cellulare non lo tireremo più fuori dalla tasca, ma parleremo e interagiremo con le applicazioni in modo diretto con un sistema operativo basato sulla voce e un visore sugli occhi.

Voi collaborate anche con Microsoft. In che modo?

Dalla collaborazione tra Hevolus e Microsoft è nato XRCopilot, una soluzione che connette le esperienze di realtà estesa con OpenAI e Copilot e che rappresenta il primo esempio concreto di utilizzo dell’AI in tutta la piattaforma Hevolus. Si tratta di un Content Management System per la gestione di modelli 3D, compatibile con qualsiasi software che permette di creare asset e allegare documenti; inoltre, prevede un generatore di codici QR per visualizzazioni in realtà aumentata tramite WebXR. L’interfaccia di intelligenza artificiale generativa abilita interazioni in linguaggio naturale per personalizzare il modello in tempo reale in colori, tessuti, dimensioni e così via.

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