Siete pronti a ripensare l’approccio al mercato?

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Tutti concordano sul fatto che la velocità nel business sia un fattore positivo. Se, seduti al ristorante, la pizza ci arrivasse in 17 minuti invece che in 18, francamente non cambierebbe nulla. Però, potendo scegliere, meglio che arrivi anche solo un minuto prima, soprattutto se abbiamo fame!

Poter offrire ai clienti maggiore rapidità ci dà quindi un vantaggio competitivo. Soprattutto quando il business si gioca sul tempo di risposta. Se però la pizza arrivasse in 18 secondi, invece che in 18 minuti, quello sì che farebbe la differenza. Sarebbe un cambiamento capace di stravolgere quel mercato.

Analogamente, qualche decennio fa, la posta ordinaria necessitava di molti giorni per la consegna. Per questo motivo, nel 1971, nacque FedEx, che introdusse un cambio di passo. Era la posta più veloce disponibile, ben più rapida di quella tradizionale, e ciò permise loro di crescere e ottenere ottimi profitti. Costava più di quella ordinaria, quindi non era utilizzabile per ogni comunicazione, però, quando si dovevano spedire documenti importanti in modo veloce e sicuro, era la scelta ottimale.

Parlando di modalità di comunicazione e consegna, mentre FedEx ha migliorato il servizio sul mercato, l’e-mail (con allegati), ha cambiato le regole del gioco. Per quanto fosse veloce FedEx nel consegnare documenti, non poteva certo competere con una mail con gli stessi documenti allegati. Ovviamente, non sempre una mail può sostituire la consegna di superficie, ma, nella maggioranza dei casi sì, il che ha stravolto quel mercato.

Parliamo di AI

Nelle discussioni sull’AI, la maggior parte delle persone non tiene abbastanza conto del cambiamento che l’AI può apportare, soprattutto a medio termine. Un logo realizzato con un qualsiasi strumento AI non sarà magico come uno realizzato da un top designer, però può essere creato 1.000 volte più velocemente. Oppure, nello stesso tempo, ne possiamo progettare 1.000 varianti, con costi vicino allo zero. Questo è un cambiamento epocale che fa sì che il numero di produzioni grafiche, anche raffinate, che verranno create con l’AI crescerà a dismisura. E che ci sarà meno spazio per i designer, così come l’e-mail non ha cancellato le consegne di superficie ma ne ha ridotto il mercato.

Analogamente, quando l’AI sarà in grado di fornire una buona diagnosi medica in tempo reale, cambierà il modo in cui ci confronteremo con il sistema medico-sanitario. Si era soliti dire: Non fatevi la diagnosi da soli cercando su Google. Il dottore fai-da-te era quindi una pessima idea, ma se, un domani, l’AI effettuasse diagnosi più accurate del 99% dei medici di base, qualche domanda potremmo porcela.

E se volessimo inviare una lettera d’amore o di condoglianze, magari useremmo stilografica e carta di pregio, scrivendo a mano. Una qualsiasi e-mail (o messaggio WhatsApp) non avrà un effetto paragonabile a quello di una lettera autografa. Però, nella quasi totalità dei casi, la comunicazione istantanea e digitale costituirà un’alternativa pratica e veloce. Non migliore. Semplicemente diversa, soprattutto agli occhi dei ragazzi d’oggi che mai hanno scritto una lettera a mano.

Quali opportunità, quali mercati 

Come spesso accade, il mercato premia comodità e velocità. Grazie alla tecnologia, parecchie soluzioni buone, rapide ed economiche diventano possibili, il che apre la porta a due scenari ben distinti:

  1. Possiamo iniziare a inserire la tecnologia in un numero sempre maggiore di componenti (prodotti, servizi, processi) della vita aziendale. Dove l’AI è applicabile per dare valore, con costi e tempi vicini a zero, semplicemente applichiamola!
  2. Possiamo svolgere un lavoro di livello per il quale il cliente sia disposto ad aspettare. Una pizza fantastica in 18 minuti. Un logo più bello di quello fatto dall’AI. Un’analisi medica 99.99% accurata. Una canzone memorabile. Insomma, un qualcosa di ottimo, non di buono.

Avremo quindi due vincenti:

  1. Chi darà valore secondo criteri di velocità, convenienza, fruibilità, semplicità, costo
  2. Chi darà valore secondo criteri di qualità, emozione, memorabilità, empatia, unicità, valore

Ci sarà solo un perdente: chi offrirà un servizio medio. Anzi, mediocre.

Primo Bonacina
Primo Bonacina
Bergamasco di nascita (1961), bresciano di adozione e internazionale per professione, si occupa da sempre di IT e Digitale. Primo in ordine temporale a laurearsi (1984) presso la neocostituita Facoltà di Informatica di Milano ha operato con ruoli di responsabilità crescente per aziende multinazionali dell’IT, tra cui Olivetti, 3Com, Tech Data, Microsoft e Acer. Nel 2014 ha creato un’attività di servizi e consulenza commerciale, marketing, HR e imprenditoriale, PBS – Primo Bonacina Services. Nel 2019 ha co-fondato e dirige RADIO IT.

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