Come gestire i dati di 30 miliardi di oggetti IoT, del finance, di utilities e PA? Un aiuto lo dà Cloudera con le sue soluzioni di gestione e analytics
Le cifre che fanno intravedere gli analisti di mercato per quanto concerne i dati che verranno prodotti nei prossimi anni sono da brivido e trasversali a tutti i settori della produzione, dei servizi e della PA. Per gestirli e farlo in modo da trarne profitto è opportuno non farsi cogliere impreparati, è il suggerimento di Michele Guglielmo, Regional Sales Director Mediterranean & Middle East di Cloudera, società di livello mondiale che ha sviluppato una diffusa piattaforma di analisi, gestione dei dati e apprendimento automatico basata su tecnologie open source e fruibile sia on premise che in cloud.
Come accennato i dati rilevati dagli analisti evidenziano una fortissima accelerazione verso la trasformazione digitale, la mobility e il cloud. E’ una trasformazione, osserva Guglielmo, che si concretizzerà in 250 milioni di veicoli connessi entro il 2020 e in oltre 30 miliardi di oggetti IoT di diversa natura connessi in rete. A questi vanno aggiunti i dati derivanti da applicazioni nel mondo della sanità, del finance, delle utilities e della PA.
Il risultato complessivo genererà una vera e propria esplosione di dati da filtrare, elaborare, archiviare, gestire, analizzare e in definitiva utilizzare per trarne beneficio al fine del business della propria azienda.
E’ un mercato che Cloudera, che continua nella sua crescita sul mercato internazionale e nazionale aumentando fatturato e clienti, si è proposta di favorire con lo sviluppo delle sue soluzioni fruibili on premise o nel cloud per la collezione, la gestione e l’analisi di dati, indipendentemente dalla loro quantità.
E’ significativo che per la prima volta gli analisti internazionali abbiano attribuito più valore alle società che come Google, Microsoft e altre primarie alla guida della digital transformation hanno a che fare con i dati che non alle Oil Company”, ha osservato Guglielmo in un incontro in cui ha tratteggiato le linee strategiche e le aree di interesse su cui punterà Cloudera.
Uno dei settori di maggior interesse è quello del finance. Un esempio di come le sue soluzioni aiutino il settore finanziario a rendere più produttivi i propri dati è offerto da mBank, la quarta banca polacca, che ha scelto Cloudera per la gestione delle proprie esigenze in ambito big data. In particolare, mBank utilizza Cloudera per l’archiviazione integrata, l’elaborazione e l’analisi di tutti i dati. Cloudera Enterprise ha consentito alla banca di essere più competitiva e di utilizzare la propria infrastruttura IT esistente in modo più efficiente, velocizzando i processi interni.
mBank, ha spiegato Cloudera, è oggi in grado di integrare un grande volume di dati e alimentare il data warehouse e contemporaneamente accedere a tutte le fonti di dati che precedentemente non venivano sfruttate.
Big Data e IoT
Un secondo settore che vede e vedrà Cloudera sempre più impegnata è quello dell’IoT, da cui deriveranno moli enormi di dati che dovranno essere archiviati (e qui si farà la felicità dei produttori di storage) ma soprattutto elaborati al fine di trarne un naturale profitto o per l’azienda o per la società nel suo complesso nel caso della PA. Compito quest’ultimo che spetta agli IT manager e agli analisti e che in mancanza di strumenti adatti potrebbe causare seri mal di testa. In ogni caso l’impatto sarà enorme e lo sarà in breve tempo.
«IoT è sicuramente una questione di dati, più che di tecnologia. Per questo non basta una piattaforma scalabile, flessibile e che archivi, elabori o trasmetta dati in tempo reale. Deve anche offrire profonde capacità di analisi. Il successo delle implementazioni di IoT dipenderà dalla capacità delle aziende di generare insight a partire da tutti questi dati per incrementare il rendimento, innovare e migliorare l’esperienza del cliente, ed è quello che noi aiutiamo a fare», ha dichiarato Guglielmo.
Le soluzioni per la gestione e l’analisi di dati Cloudera (nomen omen), ha aggiunto Guglielmo, sono di tipo aperto e integrabili con le piattaforme cloud dei principali service provider mondiali (eg: AWS, Google Cloud Platform, Microsoft Azure) e possono praticamente girare su qualsiasi tipo di cloud, pubblico, privato o ibrido.