Si chiama Majorana il chip quantistico di Microsoft

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In un mondo che vive di hype è molto difficile muoversi. Qualsiasi cosa viene ormai confezionata deformando la realtà per lanciare un messaggio che diventi un hype virale. Ci stiamo quindi confrontando con un hype diretto e virale che propone un “nuovo stato della materia” che renderebbe possibili nuove meraviglie quantistiche. L’hype ha generato anche un sotto hype, che vedremo più avanti. Intanto vediamo questa storia dei chip di Microsoft.

Ma andiamo con ordine.
Qualche giorno fa Microsoft ha rilasciato un dispositivo quantistico denominato Majorana 1. L’azienda ha dichiarato di aver scoperto una nuova fisica che rende questo dispositivo immune dal rumore termico e molto più facilmente integrabile rispetto a tutti gli altri dispositivi quantistici. Microsoft non fa scienza, ma tecnologia che propone con metodi marketing.

Partiamo dalla scienza. Tra i materiali citati nel “carteggio Microsoft” c’è un equilibrato ma difficile articolo recente pubblicato su Nature e un video di Microsoft.
Il video e il comunicato stampa hanno fatto il giro del mondo, generando con maestria un vero e proprio hype virale che ripeteva i concetti espressi nei materiali con la stessa capacità critica del tam tam nella giungla. Ovviamente il risalto è stato amplificato dall’uso del nome Majorana, un fisico siciliano di inizio Novecento la cui morte prematura -o meglio la cui prematura sparizione – ha amplificato il mistero.

Ettore Majorana, uno dei “ragazzi di via Panisperna” che disegnarono la fisica nucleare, sparì nel nulla nel 1938. La sua grandezza come fisico teorico amplificò la notizia della sua sparizione con una forza che dura ancora oggi, generando e rilanciando ipotesi alternative.
Anche in Italia, le varie voci hanno alimentato libri, trasmissioni e documentari, come riassume Wikipedia. A suo modo -e qui cerco l’hype virale- la storia di Ettore Majorana è simile a quella di Elvis Presley, che molti continuano a vedere vivo o immaginano implicato in storie più o meno terrestri, o più o meno aliene.

Curiosamente, una sera di gennaio un mio amico musicista mi ha confessato di aver sviluppato una quindicina di pezzi dedicati proprio a Majorana, e di aver bisogno dell’AI generativa per fare dei videoclip che lo illustrassero.

Qualche settimana dopo, Microsoft ha annunciato il chip quantistico Majorana 1. Avrà accelerato il lancio per l’esistenza dell’opera musicale? Il mio amico musicista non lo crede.

Ho provato a fare un po’ d’ordine nelle dichiarazioni scientifiche:
-il nome è improprio;
-quelle citate non sono particelle di Majorana, ma quasi-particell;
-non rappresentano un nuovo stato della materia;
-non c’entra niente il parallelo con gli elettroni.
Cercando competenze vere mi sono affidato a Marco Casolino, che ha sviluppato l’argomento in un suo video divulgativo (Cosa sono i famigerati MZMs, Majorana Zero Modes).
Probabilmente il cialdone pompeiano (di colori rosso e oro) mostrato da Microsoft come esempio del nuovo chip è un artefatto promozionale, di dimensioni almeno 10×10, usato per mostrare il miracolo senza rischiare analisi di retroingegneria dalla pericolosa concorrenza.
Tra le tante indicazioni, Casolino ha trovato un articolo seminale di qualche anno (ma ancora attuale) fa che più o meno traccia le basi del più recente elaborato sull’argomento. Larghe parte di questo articolo sono leggibili anche da parte di persone che come me non hanno una formazione in fisica teorica.

In sintesi, la parte scientifica è adattata a necessità mediatiche: nel chip Majorana non c’è nuova fisica.

Ma scienza e tecnologia sono due cose diverse. Che il quantum computing abbia un futuro radioso è oggetto di dibattito da parte di molti quantum-scettici. Quello che è chiaro è che se qualcuno riuscisse a sfruttarlo sarebbe improvvisamente il dominatore del globo terrestre, quindi nessuna nazione può permettersi di snobbare l’argomento.

Passiamo alla tecnologia. L’annuncio di Microsoft ha solidità tecnologica? La necessità di generare un hype virale probabilmente allontana da ciò che c’è di positivo nell’annuncio e che non può essere trascurato.

Infatti i chip Majorana:
-si basano su qubit topologici;
-sono più robusti davanti ad errori di tipo termico;
-sono più facilmente integrabili.
Considerando che proprio l’errore termico e l’integrazione sono i principali freni allo sviluppo di una tecnologia di elaborazione quantistica che possa dimostrare su larga scala la validità della teoria quantistica, affascinante ma ancora non robusta, la nuova tecnologia di Microsoft, se industrializzata, sarà certamente al centro delle future indagini.

L’annuncio in sé è quindi marketing puro, con possibile sostanza tecnologica ma non ancora industrializzata.

Concludiamo con considerazioni leggere sulla conoscenza in questi giorni. Insieme all’hype, prima citavo anche un sotto-hype. L’annuncio della scoperta di un nuovo stato della materia ha rilasciato l’intero settore punto frotte di commentatori, “spingitori” di opere altrui che generano confusione infiniti nuovi stati della materia che curiosamente erano sfuggiti al resto del mondo fino alla loro attività “spingitòria”, molto adatta a… Rieducational Channel. Uno ne ha proposti addirittura una quindicina, suscitando spero più ilarità che altro, mentre un altro ha improvvisamente scoperto il tellururo di manganese. Si fa già fatica a decrittare gli hype, che sinceramente degli sotto hype farei volentieri a meno. Ma questo è quello che il mondo della comunicazione può fare oggi per noi, dico parafrasando una vecchia barzelletta un po’ piccante.

Insomma, che si tratti di terre rare (altro hype del momento), quantum computing o intelligenza artificiale, la distanza tra presumibile e reale viene sempre allargata dall’avvento di qualsiasi nuova tecnologia, per la gioia sia di Dunning, sia di Kruger.

PS/1. Questo articolo non è stato scritto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, che in questo caso non mi avrebbe aiutato. Certamente per noi romantici (leggere “anziani”) scrivere per il lettore e non per il SEO avrebbe portato ad una stesura molto più divertente. Ma questo è quello che il mondo della comunicazione può fare oggi per noi (l’ho già detto?).

PS/2. Un argomento indotto nel mondo microelettronico è che sta arrivando l’era del custom silicon. Chiunque sia in grado di progettare un chip può farlo produrre a una delle numerose foundry disponibili. La cosa sta avendo effetti molto ampi nell’AI training and inference, come Nvidia sta dolorosamente notando.

PS/3. Appena finisto questo articolo, Amazon ha annunciato il suo quantum processor, Ocelot.

Leo Sorge
Leo Sorge
Leo Sorge è laureato in ingegneria elettronica, ma ha preferito divulgare scienze e tecnologie reali o presunte. Ritiene che lo studio e l’applicazione vadano separate dai risultati attesi, e che l’ambizione sia il rifugio dei falliti. Ha collaborato a molte riviste di divulgazione, alle volte dirigendole. Ha collaborato a molti libri, tra i quali The Accidental Engineer (Lulu 2017), Lavoro contro futuro (Ultra 2020) e Internetworking (Future Fiction 2022). Copia spesso battute altrui, come quella sull’ambizione e anche l’altra per cui il business plan e la singolarità sono interessanti, ma come spunti di science fiction.

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