L’ascesa del cloud computing ha guadagnato un notevole slancio a causa della pandemia e, da allora, ha continuato a mantenere il suo impulso. L’affermazione del cloud è ulteriormente sostenuta dalla strategica espansione di data center da parte di vari operatori, sia a livello nazionale che europeo, con l’obiettivo di ottimizzare la compliance e migliorare la velocità e la copertura territoriale. Non a caso hyperscaler come Microsoft hanno introdotto recentemente delle region cloud in Italia.
Il cloud computing in Italia: bene sui servizi base ma ancora carente su quelli sofisticati
In base ai dati più recenti provenienti dall’Eurostat, l’Italia emerge come uno dei paesi europei con il tasso di crescita più elevato nell’adozione delle tecnologie cloud. Nella fascia dei servizi di base il 96% delle aziende fa già affidamento su servizi di posta elettronica basati sul cloud, mentre più della metà (58%) utilizza servizi di archiviazione e applicazioni software per ufficio in ambienti cloud.
Tuttavia, quando ci si sposta verso servizi più sofisticati il quadro è meno roseo e si evidenzia un ampio margine di crescita. Se l’uso di applicazioni software per la sicurezza è piuttosto diffuso con una penetrazione del 70%, solo il 39% delle aziende ricorre a servizi di hosting di database e un misero 10% sta già utilizzando il cloud per le piattaforme di sviluppo, il test o la distribuzione di applicazioni.
I vantaggi del cloud nei Big data: efficienza, flessibilità e sicurezza
I Big data rappresentano uno degli ambiti in cui il cloud mostra in modo evidente i propri vantaggi. Oggi, infatti, ci si trova nella necessità di dover analizzare in tempo reale enormi quantità di dati che risultano eterogenei per fonte e per formato e per poterli analizzare in modo efficace serve un’elevata velocità di elaborazione che il cloud è in grado di assicurare.
“L’adozione del cloud migliora l’efficienza – osserva Antonio D’Agata, project manager di Axiante – perché evita la complessità delle attività di installazione e configurazione delle machine necessarie ad analizzare i Big data. Inoltre, permette di fronteggiare gli inconvenienti legati all’obsolescenza tecnologica poiché i cloud service provider dispongono di infrastrutture costantemente adeguate e aggiornate. Il cloud computing offre scalabilità e flessibilità, permettendo alle aziende di adeguare rapidamente le risorse hardware (come la memoria di archiviazione o la RAM) in funzione delle loro esigenze operative. Il cloud consente anche di acquisire rapidamente grandi volumi di dati da svariate fonti e di effettuare analisi rapide ed efficaci sfruttando le tecnologie di analytics e machine learning in modo efficace e rapido: tutti requisiti fondamentali per una gestione efficace dei Big data.”
Un altro aspetto rilevante è che il cloud elimina la necessità per le aziende di investire in data center dedicati, una spesa notevole che richiederebbe anche un alto livello di competenze specialistiche interne. Invece, questi oneri possono essere delegati a un fornitore di servizi cloud, consentendo alle aziende di ridurre i costi e di concentrarsi su obiettivi più strategici.
Altrettanto importanti nell’ambito dei Big data sono i temi della sicurezza e della privacy. Basta, infatti, una piccola disattenzione o un mancato aggiornamento rispetto alle normative, per smarrire la conformità e subire un conseguente crollo della reputazione. Affidarsi a un fornitore di servizi cloud che affronta questi temi continuamente e giornalmente permette di ovviare a questi inconvenienti.
Infine, il cloud facilita la collaborazione tra i diversi team aziendali: un vantaggio che diventa particolarmente significativo nell’analisi di progetti di ampia portata, come quelli legati ai Big data.
Modernizzare le applicazioni con il cloud
“Il cloud mostra le proprie potenzialità anche quando si parla di modernizzazione delle applicazioni – prosegue D’Agata -. Le aziende oggi non devono solo selezionare un fornitore esterno quando desiderano aggiornare il loro obsoleto portafoglio software, ma devono anche gestire in modo efficace le trasformazioni interne. La modernizzazione del software non è più, infatti, solo una questione tecnica, ma implica anche l’adozione di metodologie avanzate di sviluppo e gestione del ciclo di vita delle applicazioni, come Agile, DevOps e il Design thinking.”
A ciò va aggiunto che il business di oggi richiede di costruire delle applicazioni aziendali in grado di sostenere elevati livelli di performance e flessibilità ma, nel contempo, caratterizzate da bassi costi di implementazione e di manutenzione. Requisiti a cui solo il cloud può rispondere.
Il suggerimento di Axiante per un’azienda che voglia indirizzarsi verso un approccio “cloud first” per acquisire nuove soluzioni o modernizzare le proprie soluzioni legacy è di tenere ben presente due principi fondamentali.
“È necessario, innanzitutto, predisporre una collaborazione con il business – afferma D’Agata -. Questo perché le esigenze del business vanno oltre una semplice migrazione di un’applicazione verso il cloud. In un contesto in costante evoluzione, le necessità aziendali mutano rapidamente ed è, pertanto, cruciale stabilire una comunicazione efficace che possa portare alla definizione precisa delle esigenze della nuova applicazione così come a valutare la dismissione di applicazioni ormai obsolete. In secondo luogo è importante comprendere che non è possibile delegare tutti gli aspetti del progetto. Per esempio, la fase di selezione del software è vitale e deve iniziare con l’analisi delle richieste specifiche del business. Solo così sarà possibile individuare la soluzione software più adatta per poi, in seguito, formare gli utenti affinché possano utilizzare efficacemente il nuovo applicativo.”
Ma quanto mi costa?
Uno dei temi più delicati in ambito cloud è il tema dei costi che potrebbero crescere esponenzialmente in assenza di una governance attenta e di una pianificazione accurata delle risorse necessarie.
“Spesso quando si parla di cloud il costo può essere un problema perché non è chiaramente definito – precisa D’Agata -. Evitare o abbattere i costi nascosti legati al cloud in realtà è possibile se si seguono alcuni principi fondamentali. Innanzitutto, è essenziale pianificare accuratamente le capacità richieste, dimensionando correttamente le istanze del cloud con il fornitore per evitare di incorrere in problemi di over oppure di under provisioning: in un caso si paga più del necessario mentre, nell’altro, non si ottengono i risultati prefissati. Anche il concetto di multicloud va attentamente valutato per riuscire a bilanciare correttamente il vantaggio economico derivante da una distribuzione dei carichi di lavoro su più piattaforme cloud con quello di affidarsi a un singolo vendor. Indipendentemente dalla decisione presa è cruciale ponderare accuratamente su come controllare e monitorare i costi associati e definire compromessi per mantenersi il più possibile allineati al budget di spesa previsto. A tale riguardo, va ricordato che tutti gli hyperscaler offrono strumenti specifici di cost management”.
Un’altra scelta da ponderare riguarda il cloud ibrido. Per esempio, in relazione al tema della sicurezza, è possibile adottare un ambiente privato per conservare i dati critici e affidarsi a un provider di public cloud, che disponga di elevati standard di sicurezza, per proteggere i dati in rete e predisporre soluzioni di backup e recovery.
Perché Axiante
In questo scenario così articolato, muoversi da soli è un’attività a elevato rischio perché sì rischia di sbagliare strategia, investimenti, scelte tecnologiche; e poi servono competenze, risorse interne e così via. Questi passi falsi possono avere gravi conseguenze sull’intero ciclo di business, rendendo difficile se non impossibile tornare indietro.
Le piccole e medie imprese che ambiscono a una trasformazione dei loro processi di business all’insegna del cloud possono trovare in Axiante un partner di riferimento per quella che rappresenta una scelta prima di tutto strategica e, secondariamente, tecnologica.
L’offerta di Axiante si focalizza sui servizi a valore aggiunto, ritagliati sulle specifiche esigenze e caratteristiche aziendali, in grado di abilitare una reale trasformazione di business. Si tratta di un valore aggiunto fatto dalle competenze dei propri consulenti in ambiti quali la modernizzazione delle applicazioni complesse, il loro porting su cloud e l’analisi dei Big data.
Axiante vanta una comprovata esperienza nell’utilizzo delle metodologie di sviluppo più avanzate da DevOps a Design Thinking che coniuga con le opportunità offerte da Microsoft Azure che mette a disposizione il più ampio marketplace globale di servizi cloud.
Il lavoro di Axiante inizia con un’analisi approfondita dei processi di business e delle esigenze aziendali. In base a questo, la società fornisce consigli pratici su come migliorare l’efficienza, ridurre i costi e identificare le priorità per una transizione efficace al cloud.
Successivamente, Axiante funge da consulente, guidando l’azienda nella selezione degli strumenti più appropriati all’interno di Microsoft Azure e assumendosi la responsabilità delle attività di implementazione e gestione.