Le aspettative dei clienti, la trasformazione digitale e i requisiti di sicurezza dei dati favoriscono l’innovazione e richiedono sempre di più il cloud ibrido. Lo evidenzia uno studio Nutanix
Nutanix, società attiva a livello mondiale nell’enterprise cloud computing, ha reso noti i risultati focalizzati sul mercato retail della ricerca Enterprise Cloud Index Report, realizzata valutando i piani specifici di adozione di cloud privati, ibridi e pubblici da parte dei retailer.
Il report mette in luce come i carichi di lavoro aziendali si stiano spostando rapidamente dall’infrastruttura data center tradizionale (passando dall’attuale 41% a solo il 18% in due anni), a fronte di un maggior utilizzo del cloud.
Il retail, evidenziano i dati, si configura così come il secondo settore con la maggior penetrazione di adozione del cloud pari al 21%, e il 93% degli intervistati vede il cloud come il modello IT ideale, superando la media globale di altri settori.
L’interesse per il cloud ha valide ragioni. Oggi il consumatore si aspetta un’esperienza di acquisto omnicanale integrata in negozio, online e attraverso nuove modalità come gli acquisti mobile, in-app o tramite smart TV. Allo stesso tempo, i retailer devono raccogliere, analizzare e proteggere i dati.
Questa pressante e combinata esigenza di essere un passo avanti rispetto alle aspettative dei clienti sta più che mai spingendo i retailer verso l’implementazione di procedure IT innovative il più rapidamente possibile.
Non sorprende dunque che i retailer stiano adottando il cloud pubblico più rapidamente delle loro controparti in altri settori, e che il loro controllo sulla spesa relativo cloud pubblico sia migliore.
A fronte di un mercato caratterizzato dalla stagionalità e da picchi di traffico che impattano i carichi di lavoro durante l’anno, i retailer hanno l’esperienza necessaria per adattarli al cloud pubblico in base alla domanda.
Adozione del cloud nel retail superiore alla media
Oggi, l’utilizzo del cloud pubblico nel settore retail è del 15% rispetto a una media globale del 12%; e tale utilizzo è destinato a crescere fino al 22% nel corso dei prossimi due anni, superando la media globale con un margine ancora più ampio del 7%.
Tuttavia, la percentuale superiore alla media di retailer che afferma che il cloud ibrido è il modello IT ideale (93%) indica che il cloud pubblico non è una panacea per il settore retail.
La previsione ottimistica sull’adozione del cloud ibrido a livello globale e nei diversi settori rispecchia un panorama IT sempre più automatizzato e sufficientemente flessibile da consentire alle aziende di scegliere se acquistare, creare o noleggiare le risorse per la propria infrastruttura IT in base ai requisiti delle applicazioni.
Il poter scegliere il cloud più adatto per ogni applicazione è risultato più spesso il principale beneficio per i retailer nell’utilizzo del cloud ibrido (18%) seguito dall’utilizzo “on the fly” del cloud per supportare periodi con alti carichi di traffico. Una delle leve di interesse per il cloud è anche il fatto che a causa della stagionalità del business e delle diverse esigenze di consumo dell’IT e della rete nel corso dell’anno, i retailer sono consapevoli della necessità di mantenere flessibile l’IT.
“Rispetto ad altri settori, i retailer sono molto più consapevoli di come la strategia e l’execution IT impattino l’esperienza del cliente e il risultato finale. L’elevata adozione e la crescita pianificata del cloud ibrido nel settore retail mostra quanto i retailer abbiano compreso che il cloud ibrido sia la soluzione migliore per stare al passo con le richieste dei clienti e, al contempo, per mantenere in linea flessibilità, sicurezza e costi”, ha commentato Chris Kozup, senior vice president of Global Marketing di Nutanix.