La Risk Adaptive Protection di Forcepoint ottimizza la sicurezza dei dati

Dynamic Data Protection è una  soluzione automatizzata per la  risposta al rischio che sfrutta gli human-centric behavior analytics per proteggere contro le minacce avanzate

 

Per aiutare a rispondere alle sfide che i CISO dei settori privati e governativi devono affrontare per bilanciare la sicurezza degli utenti e dei dati con la produttività aziendale, Forcepoint ha annunciato una soluzione di Risk Adaptive Protection definita anche come Dynamic Data Protection,

Il nuovo prodotto per la security  vuole essere una risposta, ha spiegato l’azienda, al problema che le soluzioni legacy per la sicurezza informatica oggi fanno affidamento sul tradizionale blocco delle minacce e sulle valutazioni statiche che non solo introducono la sicurezza come un elemento bloccante nelle transazioni commerciali, ma travolgono anche gli analisti di security con milioni di alert provenienti da ogni tipo di minaccia.

Valutazione continua e dinamica del rischio

Per eliminare il problema la Risk Adaptive Protection di Forcepoint si basa su una valutazione continua del rischio e adegua automaticamente il livello di protezione, che può essere alzato o abbassato in base alla necessità reale.

La caratteristica viene abilitata attraverso analisi del comportamento human-centric che comprendono le interazioni con i dati per utenti, macchine e account.

Nell’insieme, si tratta di un contesto intelligente che, spiega Forcepoint, accelera i processi decisionali e di sicurezza specifici per modificare il livello di rischio nelle reti aziendali. Sul lato pratico, gli analisti della sicurezza hanno la possibilità di concentrarsi su attività ad alto valore ed eliminare l’arretrato di alert che derivano dai tradizionali strumenti di sicurezza.

Forcepoint ha anche sottolineato come CISO e CIO possano anche ridurre i tradizionali punti dolenti dovuti all’impatto della security per consentire recuperi di produttività, riducendo inoltre il tempo necessario per rilevare e mitigare i rischi da giorni o mesi a pochi secondi.

Matthew Moynahan, CEO di Forcepoint
Matthew Moynahan, CEO di Forcepoint

«L’escalation dei data breach, le identità rubate e gli abusi della privacy hanno sottolineato la necessità di un nuovo modo di valutare in modo continuativo il comportamento informatico per proteggere utenti e dati», ha dichiarato Matthew Moynahan, CEO di Forcepoint. «La protezione dei dati basata su point solutions è morta. L’approccio convergente è l’unica via da seguire. È giunto il momento di agire sul caso specifico di applicazione anziché sulla sola tecnologia, e questo ha inizio con Forcepoint Dynamic Data Protection intesa come prossima generazione di DLP».

Protezione basata sull’analisi del comportamento umano

Nella sua essenza l’idea alla base della soluzione è semplice. Basato su analisi human-centric del comportamento, Dynamic Data Protection applica un punteggio comportamentale del rischio anonimo e continuamente aggiornato per stabilire una linea di base del comportamento “normale” di ciascun utente su reti aziendali o non gestite.

I sistemi intelligenti di Forcepoint, informati dalla valutazione del rischio individuale, applicano di conseguenza una serie di contromisure di sicurezza per affrontare il rischio identificato.

Ad esempio, Forcepoint Dynamic Data Protection può consentire e monitorare l’accesso ai dati, consentire l’accesso ma crittografare i download o bloccare completamente l’accesso ai file sensibili a seconda del contesto delle singole interazioni con i dati aziendali e del conseguente punteggio di rischio.

 

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