Il digitale è una sfida di velocità. E il cloud vince

Tre CIO su quattro inseriscono sempre il cloud nelle loro valutazioni tecnologiche, soprattutto per acquisire agilità e velocità

 

Per la direzione IT, la competizione nell’economia digitale può essere ricondotta fondamentalmente a una sfida di velocità: nel generare valore per l’azienda e nell’erogare nuove esperienze d’uso al cliente. Questo significa dispiegare applicazioni e servizi di qualità ai ritmi imposti dal business o, meglio, dal mercato. Il cloud, in questo senso, gioca un ruolo determinante, ponendosi come la principale piattaforma per erogare servizi IT agili e scalabili.

Non è un caso che già tre CIO su quattro, rivela un’indagine di IDC condotta su scala globale nel 2018, abbiano scelto di adottare un approccio “cloud first” o “cloud also” per supportare le nuove iniziative di business delle proprie aziende. E non è un caso che un terzo dei CIO italiani consideri il cloud come imprescindibile per il raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale.

Del resto, la roadmap tecnologica delle imprese italiane parla chiaro: il cloud è in cima alle priorità di investimento. Una survey condotta da IDC sulle aziende del nostro Paese rivela che nel biennio 2019-2020 i tre più importanti investimenti in nuove tecnologie riguarderanno proprio il cloud infrastrutturale , i Big Data Analytics  e le applicazioni cloud. In sostanza:

  • Tre CIO su quattro, nel 2018, hanno scelto di adottare un approccio “cloud first” o “cloud also” per supportare le nuove iniziative di business delle proprie aziende
  • Un terzo dei CIO italiani considera il cloud come imprescindibile per il raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale
  • Nel biennio 2019-2020 i tre più importanti investimenti in nuove tecnologie riguarderanno il cloud infrastrutturale (35% dei rispondenti), i Big Data Analytics (35%) e le applicazioni cloud (32%)

“Le logiche socioeconomiche si stanno oggi spostando dal modello company-to-company a quello dell’ecosistema, con il cloud che gioca il doppio ruolo di tessuto connettivo e fattore abilitante. L’accelerazione che sta portando i processi aziendali ad aprirsi al cloud è ormai inarrestabile”,  sottolinea Fabio Rizzotto, associate vice president and head of research & consulting di IDC Italia.  “Nel rinnovare la propria direzione strategica, imprese e istituzioni pubbliche dovranno vedere la mission aziendale in un quadro più sistemico. La capacità di costruire e governare piattaforme estese, architetture che digitalizzano e interconnettono processi estesi, ambienti sempre più ibridi, sarà determinante”.

Transazioni digitali, nuove architetture data-driven, intelligenza artificiale, blockchain, cloud… tutto si sta amalgamando in questo nuovo tessuto organizzativo. CIO, CTO, Digital Innovation Manager e Digital Leader chiamati a costruire i futuri modelli di business aziendali conoscono la complessità di questa sfida.

“I ritmi sostenuti dell’innovazione impongono alle organizzazioni un approccio olistico nei confronti delle tecnologie tradizionali ed emergenti. Per esempio, le aziende si stanno spostando verso architetture cloud e serverless per implementare l’intelligenza artificiale in contesti sempre più ampi e abbattere le barriere geografiche e operative”, dichiara Matteo Losi, Innovation Director di SAP Italia. ”Prepararsi al futuro significa indirizzarsi verso il cloud. L’adozione del cloud può ottimizzare i costi IT e consentire a tutti gli utenti connessi con l’organizzazione di lavorare in modo semplice con una piattaforma standardizzata e un’unica fonte di dati. Il cloud farà evolvere anche le organizzazioni IT, creando strutture più efficienti ed efficaci a dare nuovo valore alle aree di business”.

 

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