A 2019 avviato si può iniziare ad analizzare, con l’aiuto di Karl Roe, VP of Services and Cloud di Nuvias, quelli che saranno gli sviluppi del canale IT nei corso dell’anno
Iniziamo analizzando il quadro generale, è l’incipit di Karl Roe, VP of Services and Cloud di Nuvias Group, entrando subito in argomento.
Il primo elemento che viene all’attenzione, osserva il manager, è che la semplice vendita di prodotti non è più sufficiente per creare un differenziale di valore riconosciuto dal cliente e per realizzare una buona vendita.
Oggi, risulta sempre più evidente quanto il canale sia in evoluzione per cercare di rispondere all’esigenza di una reale integrazione tra i sistemi IT, in termini di connettività e applicazioni per gli utenti.
Questo significa molto di più che collegare semplicemente le diverse apparecchiature e connetterle le une con le altre. Il canale deve estendere il proprio portfolio di prodotti “off-the-shelf” e sviluppare applicazioni e software specifici, se non addirittura personalizzati, per fornire soluzioni su misura che supportino la spinta dei clienti verso la Digital Transformation e cambino il modo in cui essi operano.
Poi c’è, quasi inutile dirlo, il cloud. Mentre la migrazione verso il cloud si sposta dalla fase promozionale a quella di testing ed implementazione vera e propria, il canale deve aiutare i clienti a compiere l’ulteriore passaggio dagli ambienti cloud ibridi alla realizzazione di soluzioni completamente API-driven e cloud-integrated.
Le API (Application Programming Interface) disponibili oggi, laddove non esistevano in precedenza, devono essere sfruttate dal canale per creare nuovo valore.
Come in molte aree specialistiche hi-tech, anche in questo caso vi è una carenza di competenze nello sviluppo di API e di sistemi efficienti, che soltanto gli operatori di canale lungimiranti, possono aiutare a colmare.
Il problema del cambio di modello di business
L’altro grande cambiamento, continua Roe, coinvolge i rivenditori tradizionali ed i nuovi operatori di canale nell’adozione del modello “as-a-service”.
Nel frattempo, molti Managed Service Providers (MSP) aggiungono molteplici tipologie di servizi alla loro offerta, come la sicurezza per diventare MSSP, mentre nascono anche i DevOps as-a-service, assicurando grandi opportunità di delivery nello sviluppo e integrazione del software.
Gli utenti finali spesso sono diffidenti verso i progetti di sviluppo del software e dei relativi costi di implementazione, ma è proprio in questa circostanza che i partner fidati di canale possono intervenire con la loro conoscenza e competenza per guidare i progetti di trasformazione, confermando un investimento fisso, chiaro e misurabile.
Dalle criticità che potrebbero determinare l’evolversi delle strategie per gli operatori di canale nei prossimi 12 mesi, ecco alcune previsioni nei settori chiave della tecnologia.
Meglio una sicurezza a due fattori
Se il 2018 è stato l’anno di entrata in vigore del GDPR, il 2019 sarà invece l’anno della verità. Stiamo ancora aspettando le prime sanzioni dovute al GDPR in primis con Facebook, BA e Cathay Pacific.
Ransomware, cryptomining, trojan bancari, filtro VPN sono soltanto alcune delle principali minacce malware che continueranno a sfidare aziende e consumatori nel 2019.
Ma la posta in gioco sta sensibilmente aumentando con lo spionaggio, il cyber crimine e le azioni di sabotaggio pilotate dagli stati-nazione, con particolare attenzione al collegamento con gli utenti finali più vulnerabili.
Il continuo spostamento del vettore di attacco dalla rete all’utente determina una rivalutazione delle modalità di gestione della sicurezza, con un crescente riconoscimento che la consapevolezza e la formazione del personale contro gli attacchi informatici sono fondamentali per la protezione di queste aree più vulnerabili.
E con il rischio di ripetere, mette in guardia il manager, quanto già accaduto negli anni precedenti, forse nel 2019 ci si renderà realmente conto della vulnerabilità delle password a singolo fattore di autenticazione.
Analisi dei servizi di Unified Communications (UC)
Un altro punto è costituito dall’UC. La velocità di adozione dei servizi di Unified Communications nel 2018 non ha soddisfatto molte previsioni fatte all’inizio dello scorso anno.
Tuttavia, i dati degli utenti sul consumo effettivo dei servizi di UC consentiranno, alle aziende, prevede Roe, di vedere come il personale collabora ed interagisce per migliorare la produttività e misurarne anche l’adozione da parte degli utenti.
C’è stata una spinta continua dei vendor di UC per entrare nello spazio dei service provider e per offrire le loro applicazioni dal Cloud.
I system integrator oggi offrono servizi di rete e vengono acquisiti dai service provider. Anche i Direct Marketing Reseller (DMR) stanno investendo nelle proposte di servizi e nelle funzionalità cloud e stanno aumentando il valore della fornitura di software e hardware standard.
Gli stessi distributori si basano molto meno sull’hardware. Il panorama generale dei fornitori di servizi di UC si sta stabilizzando con nuove partnership e tipologie di provider emergenti, cosa che molto probabilmente continuerà nel 2019.
Il fattore tempo
Solo il tempo potrà dire se queste previsioni sono corrette o meno, evidenzia Roe, ma fare ipotesi plausibili non è un esercizio banale e per un rivenditore riuscire a farle correttamente ed agire essendo informato può avere un impatto importante sui profitti.