Si parla molto di intelligenza artificiale per rilevare e prevenire minacce informatiche. Di questo e della collocazione di AI e cybersecurity in azienda si è parlato a Eset World 2024, la convention di Eset quest’anno ospitata a Bratislava, sede centrale dell’azienda. Ed è attesa a breve, per il prossimo luglio, la rinnovata soluzione con una usabilità di altissimo livello, secondo la prima delle anticipazioni fornite da Richard Marko, Ceo di Eset dal 2011.
Il sistema di protezione proposto da Eset è oggi composto da diversi strati, tra cui il layer LiveGuard, in grado di processare grandi quantità di dati e di identificare minacce in tempo reale proprio grazie all’AI: il sistema è in grado di processare 65 terabyte di dati ogni 8 giorni, fornendo una protezione autonoma, quindi senza l’intervento umano. Un modulo locale di soli 17 MB viene costantemente inviato a ciascun endpoint per assicurare una difesa aggiornata anche in caso di disconnessione dalla rete.
Sono quattro i livelli di protezione complessiva: Advanced Machine Learning Detection, Advanced Unpacking And Scanning, Experimental Detection Engine e In-Depth Behavioral Analysis.
Servizi in primo piano: MDR e TI
Eset ha anche sviluppato servizi di sicurezza, come il servizio di gestione e risposta alle minacce (MDR), che è disponibile per le piccole e medie imprese e per le grandi aziende. Il servizio utilizza l’intelligenza artificiale per identificare minacce e prevenire attacchi.
“La tecnologia attuale può essere automatizzata, ma deve essere capita ed è per questo che abbiamo lanciato il servizio di MDR, Managed detection and response, oggi disponibile in oltre 100 Paesi”, ha detto Marko; “inoltre, Eset ha sviluppato un servizio di threat intelligence (TI) che fornisce rapporti di sicurezza e analisi tecnica con visibilità completa delle minacce informatiche”.
Lo sviluppo di Eset prosegue a grande velocità. Sotto la guida di Marko, Eset è diventato uno dei principali fornitori di sicurezza informatica con sede nell’UE, annoverando tra i clienti Microsoft, Google, Tesla, Dell ed altre grandi corporation; proteggendo Google Play, si raggiunge indirettamente oltre 1 miliardo di dispositivi. Eset conta più di 23 uffici in tutto il mondo e più di 100.000.000 utenti protetti direttamente e collabora con più di 400.000 clienti aziendali e più di 100.000 partner, con 12 centri di ricerca e sviluppo in tutto il mondo.
L’azienda ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio come leader nel settore di sicurezza informatica da IDC e Gartner. L’azienda è anche stata nominata come leader nel settore di sicurezza dagli analisti Canalys e Radikati Group e da AV Comparative, un laboratorio di test specifici. Ma la lista di riconoscimenti potrebbe continuare.
AI: parola all’Advisor
“Ad inizio maggio è stato annunciato il nuovo modulo AI Advisor, che metterà a disposizione tutte le informazioni di VLift Security e dell’intelligence sulle minacce – ha anticipato il Ceo – ben correlate e disponibili presto, speriamo tra poche settimane”.
L’IA ha il potenziale per connettersi con altre discipline scientifiche e tecnologiche per un futuro migliore, ma occorre sviluppare una migliore comprensione teorica dell’IA per prevedere limiti e potenzialità. “L’architettura Transformer è un importante passo avanti, ma ci sono discussioni sulla sua interpretazione e sul concetto dei rendimenti decrescenti con modelli sempre più grandi”, ha detto Philip Torr, full professor presso l’Università di Oxford “; addestrare e usare modelli di IA con miliardi di parametri richiede un enorme consumo energetico, ma sono allo studio modelli più efficienti e fonti di energia rinnovabile”.
Eset fa cultura scientifica
Marko ha intervistato Torr nell’ambito delle sinergie con Starmus, il festival di cultura scientifica contemporaneo a Eset World. Il Ceo è membro del CdA della Fondazione Eset, dedicata al sostegno dell’istruzione, della tecnologia, dell’innovazione e della scienza, ed ha svolto in prima persona l’intervista a Torr.
“La spiegazione delle decisioni prese dall’IA è una questione fondamentale per la fiducia e la sicurezza”, ha ripreso il professore, tra l’altro Fellow of the Royal Society, parlando di AI Ethics; “è improbabile che l’IA attuale possieda coscienza, ma è importante gestirne i potenziali rischi, soprattutto nel settore bellico”.
Specializzato in visione, Torr ha un passato in Microsoft ed ha fondato svariate aziende specifiche: “Eset è stata sorprendentemente lungimirante, ha detto, e penso che alla fine avremo tutti un difensore personale”. “Stiamo parlando di protezione dell’intero progresso”, ha concluso Marko.