Secondo i dati Istat le principali cause di incidente stradale sono strettamente legate allo stile di guida dei conducenti: guida distratta, mancato rispetto di precedenze, semafori ignorati, limiti di velocità superati, distanza di sicurezza non mantenuta e così via.
Le strade non sono pericolose per la nostra salute solo a causa del traffico, ma anche dell’inquinamento, con i dati sulle polveri sottili sempre più preoccupanti.
In Italia, il monitoraggio effettuato su 534 stazioni di rilevamento ha evidenziato che in 405 punti di monitoraggio risultava sforato il limite consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità pari a 50 μg/m3, da non superare più di 35 volte in un anno (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, Superamenti limite giornaliero PM10 nel 2020 e nel quinquennio precedente, gennaio 2021).
Contrastare questi dati e rendere le strade più sicure rappresenta una priorità sia per la pubblica amministrazione sia per i cittadini e, a tal fine, la tecnologia può fornire strumenti e strategie accessibili ed efficaci.
La potenza della mobiltech
Grazie alla rivoluzione green in corso e al conseguente aumento delle vendite di veicoli elettrici e ibridi, il numero di veicoli connessi in Italia è in costante aumento e ha raggiunto 17,3 milioni di unità a fine 2020 (Ansa Motori, Il mercato delle auto connesse vale 1,8 miliardi, maggio 2021).
Ormai, oltre un utente su tre possiede almeno una funzionalità “smart” per l’auto, che sia un box GPS/GPRS con finalità principalmente assicurative oppure una connessione nativa, tramite SIM o Bluetooth.
La mobilità genera, già ora, Big Data e per interpretarli è nata la mobilitech.
Questa scienza (ancora) imperfetta permette di incrociare i molteplici dati provenienti dalle auto connesse, come analisi di stile e abitudini di guida, contesto di guida e statistiche sugli spostamenti, con fattori esterni quali flussi di traffico, zone di inquinamento intenso, condizioni atmosferiche e principali cause di incidente con l’obiettivo di sviluppare una mobilità più sostenibile e sicura.
Per esempio, analizzando i dati forniti dai veicoli connessi attraverso appositi algoritmi, è possibile correlare velocità di percorrenza ed eventi estremi (frenate e accelerazioni improvvise, comportamento in curva, sorpassi, inversioni del senso di marcia e così via) e classificare lo stile di guida di ogni conducente in: equilibrato, aggressivo o sportivo.
Grazie a questa classificazione, il conducente può prendere consapevolezza del proprio stile di guida, della sua sostenibilità ambientale e dei propri limiti.
Un’App per tenere tutto sotto controllo nell’auto
I dati raccolti e analizzati dalla mobilitech permettono di alimentare le dashboard dei pannelli di controllo che offrono interessanti “heat map” e rappresentazioni visive.
Grazie alle dashboard, facilmente interpretabili anche da persone prive di conoscenze tecniche, le amministrazioni cittadine hanno la possibilità di monitorare lo stato delle strade, i flussi di traffico, sia in generale sia in zone e a orari specifici, e fondare le loro azioni, e i conseguenti investimenti, su dati tangibili e dimostrabili.
Un altro valido strumento messo a disposizione dalla tecnologia sono le applicazioni. La tecnologia IoT, applicata ai veicoli con apposite “black box”, permette infatti di raccogliere i dati relativi allo stile di guida (e non solo) in un’apposita App, dando la possibilità ai guidatori di accedere anche a informazioni relative ai loro veicoli direttamente sui loro dispositivi.
Tramite l’uso di App diventa, quindi, possibile tenere sotto controllo l’impatto ambientale e lo stato di salute della propria auto, essere avvisati di eventuali interventi necessari a mantenere la performance e la sicurezza del veicolo e intervenire in modo tempestivo, evitando così eventi inaspettati e pericolosi come avarie e malfunzionamenti.
Le App forniscono anche la possibilità di attivare notifiche prima di scadenze importanti, allertando il proprietario all’avvicinarsi della data di revisione, tagliando, assicurazione e, persino, del periodo per il cambio gomme.
In questo modo il veicolo risulta adeguatamente manutenuto, è possibile allungarne il ciclo vita e si possono evitare pesanti sanzioni in caso di mancato adempimento agli obblighi di manutenzione.
Anche le amministrazioni cittadine hanno la possibilità di implementare App studiate appositamente per permettere ai cittadini di segnalare disservizi come buche, allagamenti, accumuli frondosi, incidenti, code e di geolocalizzarli.
Questa partecipazione attiva non solo permette di intervenire su potenziali pericoli stradali eliminandoli per tempo, moltiplicando l’efficacia delle attività di controllo senza pesare sulle limitate risorse pubbliche, ma incentiva un legame più stretto e costruttivo tra cittadini e amministrazione.
In seguito a una segnalazione e all’analisi di quest’ultima con la mobilitech, per esempio, sarà possibile pianificare efficacemente eventuali interventi necessari, come la riqualificazione del manto stradale, in modo da ridurre i disagi per i cittadini. Inoltre, è possibile anche modificare la viabilità in caso di lavori o limitare il traffico in concomitanza di incroci pericolosi, tratte a traffico alterno o attraversamenti scolastici.
Gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia si possono, quindi, rivelare indispensabili per la sicurezza delle smart city così come quella dei singoli automobilisti.
L’implementazione della mobilitech e la sua diffusione all’interno della Pubblica Amministrazione procedono in modo dinamico e stanno già dando importanti risultati.
La sicurezza dei cittadini, però, non dipende solo dagli interventi e dalla manutenzione pubblica e, per questo motivo, chiedere supporto alla tecnologia anche in relazione alla guida del singolo può portare importanti cambiamenti per tutti.