Una vulnerabilità rende critiche le reti WiFi

La vulnerabilità è seria, il criminale deve però essere fisicamente vicino al computer ma attenti a smartphone Android e router Wi-Fi. Il parere di VASCO

 

La notizia secondo la quale il WPA2, il protocollo di protezione delle reti Wi-Fi, presenta una vulnerabilità che può essere sfruttata con un tipo di attacco chiamato KRACK, che può portare al furto di dati sensibili, solleva  indubbie perplessità e preoccupazioni.

Un chiarimento   che cosa  il tutto sottintende lo ha fornito Steven Murdoch, Security Architect al VASCO Innovation Center di VASCO Data Security.

Va premesso che VASCO è una azienda fortemente impegnata nello sviluppo di soluzioni “trust” e di produttività aziendale per il mercato digitale in settori che spaziano dai mercati finanziari all’enterprise, dal government alla sanità e che annovera tra le aziende clienti una parte consistente delle top 100 banche globali che ne utilizzano le soluzioni per proteggere i loro canali on-line, mobile e ATM.

Il tutto, ha illustrato Murdoch, verte attorno ai “nonce”, acronimo di Number used ONCE e a difetti di progettazione dei protocolli di sicurezza, pur sempre possibili.

krack, Una vulnerabilità rende critiche le reti WiFi
Steven Murdoch, Security Architect al VASCO Innovation Center di VASCO Data Security

«​Nei protocolli crittografici non dovrebbe mai essere ripetuto un cosiddetto “nonce”, ma spesso, quando il protocollo è implementato in un software, si verificano difetti di progettazione che provocano questa conseguenza. Una reazione immediata è quella di accusare il progettista e correggere il software, ma probabilmente il medesimo problema si riproporrà nuovamente in un’altra situazione. Penso che un approccio migliore consista nel riprogettare i protocolli in modo che siano più resistenti al riutilizzo dei “nonce”, il che è possibile, anche se con una leggera perdita di efficienza. È preoccupante sapere che il riutilizzo dei “nonce” presenta conseguenze più gravi nella nuova generazione di crittografia Wi-Fi (GCMP) che non in quella esistente, consentendo la manomissione dei dati, nonché la loro intercettazione», ha commentato Murdoch.

Krack  richiede vicinanza fisica, ma attenti al device

La vulnerabilità krack è seria, ha spiegato l’esperto,  ma per sfruttarla il criminale deve essere fisicamente vicino al computer che vuole attaccare. Naturalmente, quanto più la rete riveste valore tanto più è probabile che i criminali portino un attacco. Ciò significa che le aziende corrono un rischio maggiore rispetto agli utenti domestici.

In alcuni casi, come la violazione che colpì anni fa la TJX, i criminali hanno probabilmente sfruttato tali vulnerabilità krack  per avere accesso alle reti aziendali, per poi far leva su ulteriori vulnerabilità per rubare dati sensibili.

«I produttori interessati sono stati informati della vulnerabilità lo scorso agosto, in modo che avessero la possibilità di correggere il difetto prima che la notizia venisse diffusa. Tuttavia, molti di essi non stanno provvedendo per quei prodotti che non stanno attivamente spingendo sul mercato. Quindi è probabile che in alcuni prodotti, in particolare smartphone Android e router Wi-Fi, la vulnerabilità non verrà mai risolta e continuerà a esistere per anni finché i prodotti stessi non saranno dismessi. Questa sfortunata situazione ha fatto sorgere richieste indirizzate ai produttori di hardware affinché indichino in modo ben chiaro per quanto tempo continueranno a fornire aggiornamenti della sicurezza per i prodotti che vendono“, ha messo in guardia Murdock.

 

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