Cloud&Business n. 72 esamina le esigenze di soluzioni sempre attive , reti ad alte prestazioni, qualità garantita e l’assoluta disponibilità e sicurezza dei dati
La diffusione di un IT basato su cloud o multi-cloud ha fatto emergere l’esigenza di modificare in profondità l’approccio adottato sino ad ora, sia nella realizzazione dei sistemi IT, a partire dal Data Center e continuando con la rete e da questa al Cloud, che nella gestione del dato, passando da un approccio reattivo ad uno proattivo basato sull’intelligenza artificiale e su analytics. E’ questo l’argomento di apertura di Cloud&Business n.72 .
Si tratta di realtà, che si parli di reti di sensori IoT inerenti infrastrutture di tipo sanitario, dei trasporti, di grid per l’erogazione di energia o per servizi pubblici, che richiedono di essere orchestrate e garantite sia per quanto concerne la loro disponibilità assoluta che per i tempi in cui rispondono in termine di latenza e velocità alle richieste di dati inoltrate. Ciò ha portato alla coniazione del nuovo termine di Hyper-Availability, che ha come obiettivo chiave quello di facilitare una orchestrazione dei dati pilotata dal comportamento delle applicazioni su infrastrutture multi-cloud anche di grandi dimensioni.
«La Hyper-Availability è la nuova frontiera nel trattamento del dato e nella sua fruizione per il business. La Hyper-Availability Platform di Veeam, già utilizzata da numerose grandi aziende ed operatori mondiali e italiani è una soluzione completa di Intelligent Data Management che permette di sviluppare e fornire rapidamente e in modo sicuro servizi digitali innovativi on-premise e nel cloud», ha evidenziato Albert Zammar, Regional Vice President della Southern EMEA Region di Veeam.
La protezione e la gestione dei dati pensata come salvaguardia attraverso policy puramente reattive è in sostanza superata dai fatti e nella vision di Veeam si è concretizzata in un sistema che fornisce in modo proattivo valore di business.
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Sicurezza e DevOps
Un tema sempre più caldo in relazione al Cloud è quello della sicurezza di ambienti DevOps.
L’interesse che sempre più attraggono fa sì che i tool DevOps vengano rilasciati con crescente frequenza. Per districarsi tra le proposte XebiaLabs ha ideato la “Periodic Table of DevOps Tools”, giunta alla sua versione 3, una sorta di equivalente della tavola degli elementi di liceale o universitaria memoria. Entrarvi a far parte è un eccellente riconoscimento per entrare nel mercato DevOps.
Nella tavola, CyberArk è stata posizionata di recente tra le società che sviluppano soluzioni per la Security DevOps, (elemento CK, numero 118). Va osservato che vi figura assieme a un numero ristrettissimo di una decina di altre aziende attive nella security DevOps con la sua soluzione di sicurezza CyberArk Conjur.
CyberArk Conjur, ha spiegato l’azienda, è uno strumento open source di classe e posizionamento Enterprise ideato espressamente per far fronte alle esigenze di sicurezza di ambienti cloud nativi e ambLienti DevOps.
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Semplificare la Cloud Transformation con i micro servizi
Tra i tanti temi dibattuti nell’IT e sul Cloud, che di certo non scarseggiano, si è fatta strada anche quello inerente le architetture a microservizi, di fatto lo standard per le applicazioni cloud-native. Lo stile architetturale a microservizi è un approccio allo sviluppo di una singola applicazione come insieme di piccoli servizi, ciascuno dei quali viene eseguito da un proprio processo e comunica con un meccanismo snello, spesso una HTTP API. Le parole chiave di questo paradigma sono automazione, API, microservizi e sistemi distribuiti. Una soluzione per facilitare lo sviluppo nel cloud lo ha ideato Enter.
Automium, ha spiegato Mariano Cunietti, CTO di Enter, è una soluzione ideata per semplificare lo scenario complesso della gestione delle applicazioni e permettere alle aziende di intraprendere la cloud transformation con semplicità lasciando che sia Automium a gestire le complessità.
Si tratta di un servizio che fa parte di Enter Cloud Suite, un insieme di tecnologie open source che presiedono a tutta la filiera (dalla gestione del codice sorgente fino alla produzione), e che consente di fare DevOps fin da subito, fornendo gli strumenti per costruire la propria pipeline di continuous deployment.
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Tecnologie per data center sempre on-line
Nel parlare di servizi e di soluzioni per e in cloud, un aspetto saliente è anche quello relativo alla infrastruttura di base , e cioè i data center che erogano i servizi e la rete che li connette e assicura il relativo back-up di dati e servizi.
Il progresso della trasformazione digitale e la globalizzazione di clienti e risorse pone sempre più all’attenzione e al centro degli interessi dei CIO il problema di come garantire la continuità operativa e l’accessibilità a dati ed applicazioni allocate sui data center, nonché a come, tramite essi, assicurare un servizio di business continuity e di disaster recovery.
A facilitare la realizzazione di una rete per data center senza punti di guasto ci ha pensato Raisecom, le cui soluzioni sono distribuite in Italia da CIE Telematica, società di ingegneria specializzata nella progettazione, realizzazione e supporto di reti di accesso fisse e mobili.
La soluzione sviluppata da Raisecnm si basa su switch di aggregazione della categoria Top of the Rack (ToR) che sono già in uso in diversi grandi data center mondiali. La soluzione mette a disposizione apparati e link ridondati.
Un progetto di questo tipo richiede di base che ogni server sia connesso a due diversi switch e che ogni punto di aggregazione sia basato su un doppio switch in modo da assicurare la ridondanza per le connessioni.
Per soddisfare sia le esigenze di ridondanza che di capacità di gestione dei consistenti flussi di dati che afferiscono da/verso un data center e tra i centri ridondati, gli switch Raisecom si caratterizzano per una capacità complessiva di 176 Gbps e sono equipaggiati con 48 porte a 1 G e 4 porte a 10G per la funzione di ToR , mentre prevedono una capacità complessiva di 1,2 Tbps con 48 porte a 10G e 4/6 porte a 40G per applicazioni di ToR o di aggregazione.
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